Vaccini, Confindustria apre le fabbriche e si mette a disposizione: protocollo con Regione e Anma

Edgardo Bianchi

MANTOVA – Le aziende produttive mantovane e lombarde apriranno le loro porte per vaccinare i dipendenti. E’ stato presentato oggi il protocollo d’intesa tra Regione Lombardia, Confindustria Lombardia e ANMA (Associazione Nazionale Medici di Azienda e Competenti) finalizzato all’estensione della campagna vaccinale anti-covid19 alle aziende manifatturiere.

Vogliamo dare il nostro contributo concreto alla ripartenza del territorio – spiega il presidente di Confindustria Mantova Edgardo Bianchi – per questo, facendo seguito alla proposta del presidente nazionale Carlo Bonomi, con il coordinamento del presidente regionale Marco Bonometti, ci siamo mossi anche a livello locale e nei giorni scorsi abbiamo sondato la disponibilità dei nostri imprenditori. Il risultato è stato quasi unanime, oltre il 95% delle aziende associate oltre i 100 dipendenti ha dato la sua disponibilità alla somministrazione in fabbrica a tutti coloro che vi lavorano e che volontariamente aderiscono all’offerta. Potenzialmente è un bacino di quasi 20.000 persone”.

La procedura prevede la disponibilità da parte del medico competente, oltre che del lavoratore. Sono inoltre richiesti ben precisi requisiti logistici all’interno dell’azienda, tra cui uno spazio idoneo alla somministrazione del vaccino, spazi per accessi scaglionati e aree per la permanenza post-vaccinazione. Gli ambienti destinati alla somministrazione del vaccino dovranno garantire gli standard di sicurezza e prevedere, tra gli altri, dispositivi medici adeguati al tipo di vaccinazione. Le dosi di vaccino verranno fornite da Regione Lombardia,

Sarà l’azienda ad organizzare il reclutamento alla vaccinazione. Verranno quindi raccolte le adesioni dei collaboratori che intendono vaccinarsi in azienda previa adeguata informazione resa in collaborazione con le organizzazioni sindacali aziendali”.

Solo il vaccino potrà permetterci di contenere l’espansione del contagio e tornare di conseguenza ad una vita normale – conclude Bianchi – Per ripartire, procedendo a tappe forzate nella vaccinazione di tutti coloro che lo vorranno a partire dai soggetti più fragili, è fondamentale rinsaldare la collaborazione e le sinergie tra istituzioni e attori economici e sociali del territorio”.

Questo protocollo – ha commentato Marco Bonometti, presidente di Confindustria Lombardia – è la nostra risposta operativa per contribuire concretamente nella campagna vaccinale in Lombardia, nella consapevolezza che ogni modello organizzativo è condizionato da molteplici fattori, tra cui la disponibilità di vaccino e la logistica necessaria”.

“Coniugare la salute e le attività produttive – ha sottolineato Maurizio Casasco di CONFAPI – è fondamentale. Le due cose non sono disgiunte. Temiamo moltissimo le varianti, prima riusciamo a vaccinare tutti meno contagi avremo, meno contagi avremo, meno varianti avremo“.

È una corsa contro il tempo – ha detto ancora – non è questione di priorità, di una categoria rispetto a un’altra ma di velocità. Abbiamo un mese , un mese e mezzo. I vaccini arriveranno e la Lombardia deve essere organizzata in questo senso e andare nelle industrie e nelle aziende a vaccinare. Le aziende devono essere un luogo sicuro, garantire la salute a chi lavora, garantire il lavoro, i posti di lavoro e garantire la produttività”.

“Il virus del Covid , non è tipico degli ambienti di lavoro ma è un rischio -commenta Rino Donghi, consiglio direttivo Associazione Nazionale Medici del Lavoro –  è presente in tutti gli ambienti di lavoro quindi vede anche noi come associazione scientifica dei medici del lavoro partecipi, coinvolti e consapevoli di quello che può essere il nostro apporto” ha commentato Rino Donghi, Rino Donghi. L’apporto della nostra parte sanitaria – ha concluso – può essere quella di partecipare, collaborare e predisporre le modalità di questo provvedimento, cioè la vaccinazione, possa essere fatto in sicurezza ed efficacia”.