“Variante inglese più letale”. Da Crisanti a Ricciardi: “fra una settimana si diffonderà senza precedenti”

Covid, medico ai parenti:

In Italia circa un contagio su 5 da coronavirus è della variante inglese. Il dato, il 17,8% sul totale dei casi, è stato reso noto dall’Istituto Superiore di Sanità che nei giorni scorsi ha chiesto alle Regioni un’analisi dei tamponi diretta a verificare la prevalenza della diffusione del ceppo britannico, considerato molto più contagioso rispetto alla versione originaria. Uno scenario che fa scattare l’allarme tra gli esperti e c’è chi invoca un nuovo lockdown.
Il virologo Andrea Crisanti, riprendendo l’appello del consulente  del ministero della Salute Walter Ricciardi, ha dichiarato all’AdnKronos: “Un lockdown nazionale? È quello che ho detto anche io. Fra una settimana la variante inglese si diffonderà a una velocità senza precedenti e qui si parla di riaprire tutto“.
C’è un totale scollamento tra quelle che sono le aspirazioni della gente, come vengono interpretate dalla politica, e quella che è la realtà – spiega Crisanti. Ancora non ci siamo allineati con l’esigenza di fermare il contagio. La variante inglese è già nel 20%.”
La crescente diffusione della variante inglese è il motivo principale che hanno portato il Ministero della Salute a prorogare la chiusura degli impianti sciistici
E un allarme ulteriore arriva ora dai consulenti del governo britannico secondo cui potrebbe essere fino al 70% più mortale rispetto a quelle precedenti.
Proprio il governo ha pubblicato venerdì scorso i dati raccolti dal New and Emerging Respiratory Virus Threats Advisory Group (che comprende esperti di università ed enti pubblici di tutto il Regno Unito) al termine di una ricerca preliminare del 21 gennaio.
Alla base del nuovo rapporto una dozzina di studi (in cui sono stati confrontati i tassi di ospedalizzazione e mortalità tra le persone infette dalla variante e quelle positive ad altre), che hanno rilevato come questa variante (individuata per la prima volta nel Kent) è probabilmente più letale rispetto ad altre varianti in una misura che varia dal 30% al 70%.
“I risultati dell’analisi sono preoccupanti – spiega il dottor David Strain, docente clinico senior all’Università di Exeter Medical School e responsabile clinico Covid al Royal Devon & Exeter Hospital -. La maggiore trasmissibilità significa che le persone che in precedenza erano a basso rischio di contrarre il Covid, in particolare le donne più giovani in forma, ora lo prendono e finiscono in ospedale. Gli ultimi dati sui ricoveri suggeriscono un rapporto uomini/donne di quasi 50:50 rispetto una prevalenza di uomini nella prima ondata”.
Sul tema delle varianti intanto è intervenuto anche Walter RicciardiTutte le varianti sono temibili e non vanno sottovalutate ma quella inglese, la più diffusa in Italia, è risultata essere anche lievemente più letale” ha detto consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza. E a fare paura, oltre a quella inglese che è più contagiosa e anche lievemente più letale tranne che per i bambini (per i quali risulta solo più contagiosa), sono pure le altre: “Quella brasiliana può dare luogo a reinfezioni poiché non determina immunità, e questo crea quindi un circolo vizioso, mentre quella sudafricana è temibile anche perchè non sarebbe coperta da uno dei vaccini disponibili, quello AstraZeneca. Al contrario gli altri vaccini, Pfizer e Moderna, sembrano coprire tutte le varianti e quindi – ha aggiunto Ricciardi- è necessario accelerare la campagna di vaccinazione”.

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