Vendita Tea Servizi funerari, Baschieri: “mantenere i dipendenti nella multiutility”. Ghizzi: “nessuno sarà licenziato”

MANTOVA Tea ha deciso di mettere in vendita il servizio di onoranze funebri che conta una ventina di dipendenti (quattro avrebbero trovato già un’altra occupazione). E loro, i dipendenti di Tea Servizi Funerari unitamente alle organizzazioni sindacali di categoria di Cgil e Cisl, hanno proclamato lo stato di agitazione, “a salvaguardia dell’occupazione e delle retribuzioni”.
Della vicenda si è subito interessato il capogruppo di Forza Italia in Consiglio Comunale Pier Luigi Baschieri che ha presentato un’interrogazione al sindaco Mattia Palazzi.

“Non vi sono dubbi , i bilanci non mentono. La  società controllata da  Tea Spa che si occupa dei servizi funerari in questi ultimi anni ha avuto delle importanti sofferenze di bilancio. Nel 2021 le perdite economiche finanziarie hanno raggiunto i 244mila euro, nel  2022  sono cresciute sino a 270mila euro  e nel 2023 si sono ridimensionate a 134mila euro. E’ evidente che qualcosa  a livello manageriale  non ha funzionato, dopo il Covid la società ha iniziato ad imbarcare numeri negativi con ripercussioni che oggi conducono Tea Spa ad abbandonare un  servizio pubblico strategico per la nostra comunità. E’ un errore politico. A rimetterci sarà anche il personale che oggi presta servizio presso Tea Servizi Funerari,  che rischia di essere inglobato in qualche società concorrente interessata ad acquisire un ramo d’azienda che sulla carta appare ancora remunerativo” sottolinea Baschieri.

“Che fine ha fatto il partito Democratico, quello che difende i diritti dei lavoratori? Silenzio assordante su questa vicenda che rischia di diventare un caso politico. Non sorprende il fatto che le organizzazioni sindacali abbiano aperto lo stato di agitazione a tutela dei diritti dei lavoratori, il primo obiettivo è la salvaguardia della occupazione lavorativa di chi ha sempre svolto il proprio servizio correttamente, il secondo è comprendere quale fine faranno le persone  che domani saranno inglobate in una nuova società che nulla c’entra con il territorio di Mantova. A questo punto è doveroso interrogare il sindaco Palazzi, con delega alle società partecipate del comune di Mantova che vanta in Tea Spa la maggioranza azionaria con oltre il 72% delle quote societarie, chiedendogli per quale motivo il personale di Tea Servizi Funerari non possa essere ricollocato nelle altre società del gruppo societario visto l’alto turnover annuale” continua il consigliere forzista.

“Durante il Covid queste persone erano etichettate come eroi, adesso sono abbandonati a loro stessi e snobbati dall’ufficio risorse umane di Tea che li ha già svenduti al prossimo offerente. Dai rumors, sulla piazza il colosso Hofi ed una importante azienda mantovana del settore bussano alla porta per acquistare il ramo d’azienda per 1,5 milioni di euro. Un ramo solo apparentemente secco ma che in realtà è in grado di generare un guadagno per l’organizzazione  di un funerale standard di circa 1.600 euro sui 4mila richiesti agli utenti. Se qualcosa è andato storto negli ultimi anni a pagare non deve essere il personale ma semmai manager poco oculati” conclude Baschieri.

Da parte di Tea intanto è il presidente Massimiliano Ghizzi a spiegare che “nessuno sarà licenziato”. 
“Vedremo se ci sarà la possibilità di qualche assorbimento in altri settori di Tea ma, in ogni caso, tra le condizioni di una eventuale vendita della società metteremo quella del mantenimento dei dipendenti con uguale contratto, mansioni e sede per un periodo più che congruo” dichiara Ghizzi.