Viadana, posata la pietra d’inciampo dedicata al viadanese Giovanni Tamagni

VIADANA – E’ stata posata in via Garibaldi sotto i portici davanti alla casa dove Tamagni visse a Viadana la pietra d’inciampo dedicata al viadanese morto a Mauthausen.
Questa mattina si è svolta la cerimonia, molto sentita, alla quale hanno partecipato per il Comune oltre agli assessori Rossella Bacchi e Romano Bellini, il sindaco Nicola Cavatorta, Anpi è stata rappresentata da Paola Longari, era presente anche la sezione di Sondrio, dove la famiglia Tamagni si è trasferita e dalla Aned, associazione che ricorda i deportati e studia la storia legata all’Olocausto, di Sesto San Giovanni, dove Giovanni viveva al momento della deportazione, mentre il parroco don Antonio Censori ha benedetto la pietra.

Al fianco della comunità di Viadana, con alcuni istituti scolastici, anche il sindaco di Pomponesco Giuseppe Baruffaldi. Da Sondrio, dove ora vive, è giunto anche Angelo Amedeo, il figlio di Giovanni Tamagni. “Di mio padre mi resta un’ultima carezza, partì per Sesto San Giovanni quando avevo cinque anni e poi mi affidarono alla nonna: non potevo mancare, anche se ho 87 anni, a questo momento per ricordarlo qui a Viadana, perché lui si sentiva viadanese”.

Giovanni Tamagni era un viadanese. Venne arrestato il 2 marzo del 1944 a Sesto S. Giovanni alle Officine Breda, dove lavorava, per aver partecipato ai grandi scioperi del 1944. Venne deportato a Mauthausen-Gusen dove venne ucciso con un’iniezione di fenolo al cuore il 14 gennaio del 1945. Angelo Amedeo Tamagni, figlio di Giovanni, risiede a Sondrio, ma ha le tombe di tutti i suoi familiari a Viadana, città d’origine, a cui attende di tornare.

La pietra, che è arrivata dalla Germania è un piccolo blocco quadrato di pietra (10×10 cm), ricoperto di ottone lucente, che ricorda il nome, l’anno di nascita, il giorno e il luogo della deportazione e la data della morte di Giovanni Tamagni, deportato nei campi di sterminio nazisti.

“Noi, Anpi Viadanese Lucia Sarzi, guardando al futuro, desideriamo che si inciampi, ci si fermi, si rifletta perché tutti possano continuare ad avere il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero”.
Quella dedicata a Tamagni è la prima pietra d’inciampo arrivata a Viadana.