Villa Grassetti liberata da vegetazione e macerie: ora può partire il progetto di restauro

SAILETTO (SUZZARA) – Si è svolto nelle settimane scorse il servizio di pulizia interna e dell’area verde pertinenziale di Villa Grassetti a Sailetto, per liberare le aree per consentire i rilievi e le indagini necessarie alla redazione del progetto relativo all’intervento di restauro e ripristino con miglioramento sismico della Villa. Per garantire l’accesso alla Villa da parte del personale comunale e dei tecnici incaricati della progettazione si sono resi necessari alcuni interventi come la potatura della siepe d’ingresso, la pulizia esterna dell’area adiacente, che ha visto la rimozione di macerie e legna accatastata a terra, nonché l’abbattimento di alberi posti all’interno del chiostro e nel lato sud a ridosso della struttura. L’edera inoltre aveva invaso le pareti dello stabile ed è stata tagliata ed estirpata, come tutta la vegetazione adiacente al muretto di confine, mentre si è proceduto al taglio a raso della vegetazione adiacente allo stabile. Infine è stata effettuata la pulizia degli ambienti interni.

Nel 2021 erano stati aggiudicati i servizi tecnici di progettazione definitiva, esecutiva, direzione lavori e coordinamento per la sicurezza per l’intervento di restauro e ripristino della Villa, a seguito del finanziamento assegnato nel 2018 dalla struttura commissariale della Regione Lombardia per il terremoto del 2012. Insieme al Teatro Guido, Villa Grassetti è un bene culturale riconosciuto dalla legge e come tale va tutelata e conservata. I fondi, regionali e comunali, stanziati e vincolati all’intervento ammontano a 9milioni e 720mila euro.
Il complesso di Villa Grassetti sorge su terreno che era situato sulla sponda meridionale dell’antico corso d’acqua di Zara. I Grassetti iniziarono la costruzione della villa nel 1560, come casa padronale di governo della corte agricola. Dal 1579 è attestata quale bene del duca di Mantova, a cui subentrarono successivi diversi proprietari. Nell’evoluzione verso la struttura attuale del complesso furono decisivi i lavori intrapresi dalla Curia a fine ‘800. Nei primi decenni del ‘900 la villa cadde in progressivo disuso, fino all’abbandono nel secondo dopoguerra. Infine, nel 1975, fu stipulato il contratto di cessione della villa tra la Curia ed il Comune di Suzzara.

Per l’importanza dell’edificio l’obiettivo che si perseguirà con l’intervento di restauro è quello di riportare alla collettività un patrimonio storico rilevante e di elevata valenza culturale. Il tema della valorizzazione è imperniato su tre principali aspetti, quali la messa in sicurezza del bene, la sua tutela e la valorizzazione tramite rifunzionalizzazione dello stesso.