Violenza sulle donne: due arresti in 24 ore. A Roverbella la denuncia parte dalla figlia minorenne

Pestaggio di Piazzale La Favorita, i carabinieri stanno scandagliando i cellulari delle vittime e raccogliendo testimonianze

MANTOVA – Due arresti per maltrattamenti in famiglia nelle ultime 24 ore: gli uomini sono stati condotti in carcere dai carabinieri delle stazioni di Roverbella e Borgo Virgilio.

L’ultimo caso, verificatosi a Roverbella, risale a questa notte quando l’operatore della Centrale Operativa del Comando Provinciale dei Carabinieri di via Chiassi riceveva una chiamata: la voce stridula di una minorenne che implorava aiuto. Il padre, fuori dall’abitazione, stava prendendo stava sfondando la porta di ingresso a calci. I militari intervenuti nel giro di pochi minuti, anche con il supporto dei colleghi della stazione di Marmirolo, riuscivano a bloccare l’uomo, in evidente stato di agitazione, che dopo essere riuscito ad entrare nell’abitazione, aveva insultato e sputato addosso ai propri cari. Una furia che nasceva dalla richiesta di allontanamento da parte dei famigliari dell’uomo per i suoi agiti violenti poco più di un anno fa, a seguito delle reiterate percosse che erano stati costretti a subire allorquando rientrava in casa ubriaco.
L’uomo, un romeno 49enne, veniva quindi ammanettato ed accompagnato al carcere di via Poma e messo a disposizione dell’autorità Giudiziaria di Mantova.

Era, invece, già stato sottoposto alla misura dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla moglie un albanese, classe 82. Divieto che l’uomo, come verificato dai militari, aveva più volte trasgredito: fatti che portavano la Procura della Repubblica di Mantova a chiedere (ed ottenere) la più grave misura cautelare del carcere dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Mantova.
Anche per lui si è quindi aperto il cancello della Casa Circondariale di Mantova.

Come già evidenziato nel bilancio proposto dal Comando di via Chiassi in occasione della 207° annuale di fondazione dell’Arma del Carabinieri, festeggiato ieri, il numero dei reati consumati in ambiente domestico è in aumento. Ma il timore, fondato, è che sia purtroppo ancora alto il “sommerso” ed è quindi importante informare e non restare indifferenti davanti ad ogni forma di violenza. Infatti le denunce che arrivano alle Forze di Polizia sono sicuramente molto meno degli episodi criminali che avvengono, per lo più in famiglia. Per la donna è sempre difficile farli emergere. Spesso le persone che sono vicine alla vittima non sempre spingono a denunciare, ma tendono, anzi, a far sì che il problema sia risolto nell’ambito familiare, con l’illusione che la sopportazione possa consentire alla donna di vivere con il compagno e all’uomo di non essere più violento. L’esperienza quotidiana, però, dimostra il contrario: gli episodi di violenza hanno delle escalation nel tempo e le denunce arrivano quando le violenze sono ormai insopportabili, con danni anche psicologici non indifferenti. Non mancano purtroppo i casi in cui è ormai troppo tardi.
L’invito è di avere fiducia nelle Istituzioni e di denunciare: “Se sei vittima di atti persecutori o di qualsiasi forma di violenza fisica o psicologica – ribadiscono i militari – non sopportare più: i carabinieri possono aiutarti. Chiama il numero 112 oppure recati presso la caserma più vicina. Noi #PossiamoAiutarvi”.

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