Violenza sulle donne, varato il piano di contrasto. Piani: “Denunce in aumento”. Nel Mantovano 423 percorsi avviati

L'assessore regionale Silvia Piani

MILANO – Consolidare le 27 reti territoriali antiviolenza sparse sul territorio; rafforzare e qualificare le strutture di accoglienza e la collaborazione tra i servizi specializzati e i servizi generali; sostenere adeguatamente politiche di prevenzione. Sono queste le principali finalità del Piano quadriennale regionale per il contrasto alla violenza contro le donne 2020-2023 approvato dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore alla Famiglia, Genitorialità e Pari Opportunità Silvia Piani.

In Lombardia il 31,4% delle donne tra i 16 e i 70 anni ha subito violenza. Secondo i dati 2018 le forme di violenza subite sono multiple e così distribuite:

  • violenza psicologica (86,5%)
  • violenza fisica (72,9%)
  • violenza economica (31,6%)
  • stalking (19,6%)
  • violenza sessuale (13,1%)

Il maltrattante nell’86,5% dei casi è il partner o l’ex partner.
In aumento le donne seguite dai centri antiviolenza:

  • 2013, 2700 le donne che si sono rivolte ai centri
  • 2018, 6000 contatti e 4295 accoglienze
  • 2019, nei primi 9 mesi, prese in carico già 4700 donne

“Il fenomeno della violenza è in forte emersione, come testimoniano i dati – spiega l’assessore Piani -. Sempre più donne si rivolgono ai centri antiviolenza”. Tra le donne prese in carico, la maggior parte ha un titolo di studio di primo o secondo grado (70%), ma non un’indipendenza o un lavoro stabile (46%). “La violenza ha spesso origine dalla disparità economica – ha aggiunto Piani -, chi non ha occupazione è più vulnerabile, per questo la Regione crede fortemente nel sostegno ai percorsi di empowerment femminile, riconoscendo uno stretto legame tra uscita dalla violenza e recupero dalla piena autonomia”.

Il tasso di occupazione in Lombardia (60%) è superiore alla media italiana (49,5%), ma le funzioni di cura sono ancora affidate prevalentemente alle donne. Le donne lombarde sacrificano il proprio tempo libero (17,5% della giornata rispetto al 20,6% degli uomini) a favore del lavoro familiare (18,5% rispetto al 7,6% degli uomini).

I percorsi delle donne avviati nel corso del 2018 (Dati Osservatorio Regionale Antiviolenza) sono stati 804 in provincia di Bergamo (5 centri); 1332 in provincia di Brescia (5 centri); 501 in provincia di Como (1 centro); 305 in provincia di Cremona (3 centri) ; 497 in provincia di Lecco (2 centri); 455 in provincia di Lodi (1 centro); 423 in provincia di Mantova (3 centri); 4629 in provincia di Milano (17 centri); 819 in provincia di Monza e Brianza (3 centri); 543 in provincia di Pavia (3 centri); 56 in provincia di Sondrio (1 centro); 959 in provincia di Varese (6 centri).