Yana, Stratan rompe il silenzio e confessa: “L’ho colpita io, ma non volevo ucciderla”

MANTOVA – Dumitru Stratan rompe il silenzio: il 33enne accusato della morte dell’ex fidanzata Yana Malaiko e in carcere da gennaio, è stato interrogato ieri (fino ad ora si era avvalso della facoltà di non rispondere) facendo le prime ammissioni. Sentito per circa due ore e mezza (dalle ore 15.30 alle ore 18,00): la Procura della Repubblica di Mantova ha interrogato l’uomo a seguito di istanza avanzata dallo stesso indagato. A Stratan, lo ricordiamo, è contestato l’omicidio premeditato di Yana, aggravato e dal fatto di aver agito nei confronti di una persona con cui vi era stata una relazione affettiva (commesso il 20 gennaio scorso a Castiglione delle Stiviere) e l’occultamento del cadavere (con l’aggravante di averlo commesso per assicurarsi l’impunità).

L’indagato, alla presenza dei suoi difensori – nel corso di interrogatorio video registrato condotto dalla Procura e alla presenza anche dei Carabinieri del Roniv di Mantova che coadiuvavano la Procura nell’incombente – ha fornito la sua versione sui delitti di cui è accusato e per i quali è tuttora in custodia cautelare in carcere. Stratan ha ammesso di aver causato il decesso di Yana Malaiko la notte del 20 gennaio 2023 presso l’abitazione in cui si trovava la 23enne negandone peraltro l’intenzionalità, affermando di aver colpito con la mano, una volta sola, la ragazza allo sterno per allontanarla in un momento in cui erano vicini e senza rendersi conto, nell’immediatezza delle conseguenze del colpo inferto, in quanto si era spostato in altra stanza. Per quanto riguarda l’occultamento del cadavere, non ha fornito dettagli dicendo che non ricordava esattamente quanto accaduto dopo e riferendo elementi frammentari. La Procura ha contestato all’indagato, a seguito di tale versione dei fatti, le risultanze investigative sinora raccolte agli atti, e che appaiono in netto contrasto con quanto dichiarato dallo stesso, ma l’indagato ha ribadito la propria versione dei fatti. Sono tuttora in corso investigazioni e accertamenti di carattere tecnico per ricostruire ogni aspetto dei delitti contestati nella fase delle indagini preliminari dalla Procura di Mantova.