MANTOVA – Tutto pronto per la Rassegna Cinematografica del cinema curdo: l’iniziativa, in continuità con la rassegna promossa e sostenuta anche nel 2022 dal Comune di Mantova in collaborazione con UIKI e Rete Kurdistan di Mantova, nasce per promuovere il lavoro della Comune del Cinema del Rojava.
Della rassegna si è parlato questa mattina nell’aula consiliare del Comune di Mantova alla presenza dell‘assessora alla Solidarietà Internazionale Alessandra Riccadonna, le referenti di rete Kurdistan Mantova Marta Balasso, Catia Boni e Camilla Brancolini e di Amnesty Mantova Maria Cristina Tarchini.
La Comune del Cinema del Rojava è un collettivo di cineasti con sede nella regione autonoma del Rojava, nella Federazione della Siria settentrionale e orientale. Fondata nel 2015, offre programmi di storia del cinema internazionale, storia del cinema curdo, teoria del cinema, fotografia, cinematografia, sceneggiatura, montaggio e sound designer, con artisti e professionisti anche internazionali. L’obiettivo è quello di stimolare la cultura cinematografica organizzando proiezioni, facilitando discussioni e seguendo i principi e i valori della rivoluzione nel Rojava, in cui prevale un’idea di democrazia dal basso, di rivoluzione portata avanti anche dalle donne e di una società libera in cui convive una diversità culturale inestimabile. Dopo decenni di oppressione della lingua e dalla cultura kurda, l’Accademia del Cinema mira a rivitalizzare la cultura cinematografica locale. La Comune del Cinema ha avuto lo scopo di raccontare le storie non raccontate, il background culturale e sociologico e le motivazioni che hanno spinto le persone, donne e uomini, a far parte di una rivoluzione e a difendersi contro la più grande organizzazione terroristica del mondo, l’Isis. Cinema che vuole dunque essere una sorte di memoria collettiva di storie di resistenza.
“Come assessora alla Solidarietà Internazionale – afferma Riccadonna – credo nell’importanza di continuare a sostenere iniziative come questa promossa da Uiki e da Rete Kurdistan Mantova al fine di sensibilizzare la nostra cittadinanza a fatti che ad oggi sono pressoché assenti agli onori della cronaca, ma che continuano ad essere frutto di evidenti violazioni dei diritti nei confronti di un popolo vittima di soprusi e repressione delle libertà, vittima di oppressione da parte dei governi e abbandonato a sé stesso nonostante il suo ruolo cruciale contro lo Stato Islamico”.
Tre i film in calendario: “Lettere da Shengal” della regista Dersim Zerevan; “Abbattendo i muri” del regista Șerif Ciçek inserito all’interno del Festival dei Diritti 2023; “Berbu” della regista Sevinaz Evdike. Il secondo è inserito nella più ampia cornice del Festival Dei Diritti promossa da Csv (9-19 novembre).
Le pellicole verranno proiettati rispettivamente il 7, il 14 e il 21 novembre alle 21 presso il Cinema Mignon in via Benzoni 22 a Mantova. L’ingresso è gratuito senza necessità di prenotazione. Interverranno Yilmaz Orkan, Direttore dell’Ufficio Informazione del Kurdistan Italia e l’assessora Riccadonna.
La rassegna cinematografia è a sostegno del Progetto di ricostruzione del nuovo cinema di Amude distrutto da un incendio nel 1960 in cui morirono 282 studenti. Dopo anni, la Comune si è proposta il recupero del cinema come spazio centrale per reinventare la società, democratizzare e rivoluzionare l’immaginazione stessa e al contempo per sottolineare la volontà di valorizzare la cultura e l’impegno sociale mediante il cinema.
Ancora oggi le popolazioni del Kurdistan e del Medio Oriente stanno attraversando una situazione drammatica. Da più di due anni è in corso una campagna di invasione nel Kurdistan del sud (nord Iraq) mentre in Rojava il progetto rivoluzionario dell’Amministrazione Autonoma della Siria del Nord Est cresce e si sviluppa nonostante l’intensificarsi delle politiche di guerra dello Stato turco, che quotidianamente attacca con bombardamenti costanti civili e militari. A ciò si aggiunge la detenzione di attivisti curdi come Abdullah Ocalan (padre del “Confederalismo Democratico”) e il terremoto che ha colpito Turchia e Siria.