MANTOVA – Le stelle hanno sempre affascinato l’umanità e hanno influenzato le civiltà di tutte le epoche. Uno degli aspetti più intriganti dell’astrologia è il concetto del “quadro astrale” di una persona perchè questo sembrerebbe possa determinare vari aspetti della vita di una persona. E poi ci sono i numeri, anche questi, si dice, possono influenzare il carattere e il destino di ognuno.
Chissà qual’era la posizione di pianeti, sole e luna al momento della nascita dei grandi personaggi della storia? E quali i numeri che li caratterizzavano?
A tal proposito a Mantova potremo sapere di tutto e di più su Pieter Paul Rubens, grande protagonista con la mostra a lui dedicata nelle sale di Palazzo Te.
Sarà l’editrice del Cartiglio Mantovano & Alchemico Monica Bianchi a far scoprire tanti aspetti del grande pittore fiammingo collegati agli astri e ai numeri. L’appuntamento è per giovedì 11 gennaio alle ore 17 allo Spazio Te.
“Il calendario giuliano era un calendario solare basato sul ciclo delle stagioni. Elaborato da un astronomo greco, Sosigene di Alessandria, venne fatto entrare in vigore da Giulio Cesare (da cui prende il nome) nell’anno 46 a.C. fino al 4 ottobre 1582. Calcoli difficili e gli anni bisestili hanno portato ad aggiungere minuti e, probabilmente per questo motivo sussiste ancora il dubbio che il grande pittore Pieter Paul Rubens sia nato il 28 o il 29 giugno 1577 a Siegen nel Nord del Reno, in Westfalia (Germania)” spiega Monica Bianchi i cui studi e ricerche, anche in campo astrologico e numerologico, l’hanno portata a individuare la datazione corretta nel 29 giugno, giorno dedicato ai santi Pietro e Paolo a cui erano devoti sia il padre Jan Rubens, avvocato fiammingo calvinista che la madre cattolica Maria Pypelynckx.
“In numerologia – antica disciplina che attribuisce ai numeri non solo un valore matematico ma anche gli aspetti psicologici dell’uomo – il giorno di nascita 29 corrisponde per somma all’11 ovvero il “Genio”. Questo numero maestro indica una persona dal carisma potente, con grandi doti spirituali e intuito volto a cogliere l’essenza delle cose. Se il giorno fosse stato il 28 l’addizione numerologica avrebbe prodotto il l’1, il “Guerriero” un orgoglioso combattente, talvolta pieno di risentimento. Aspetti che poco si addicono alla sua natura da caposcuola artistico e da ambasciatore presso le più importanti corti del tempo. Inoltre nella potente biblioteca informatica del C.I.D.A. – massima autorità italiana e internazionale di Astrologia – è possibile trovare le coordinate del maestro fiammingo riferite al 29 giugno ore 14,00″ prosegue Monica Bianchi.
“Quindi Rubens è nato con il Sole sotto il segno del Cancro mentre l’ascendente, ovvero come ci si mostra alle altre persone, in Scorpione. Il Cancro è il segno in cui la Luna trova il suo domicilio, dove esprime al meglio tutti i valori simbolici come la sensibilità. Infatti Rubens nella sua pittura e con i suoi allievi era attento alle più sottili vibrazioni del cuore. Ma l’Acqua, associata all’emotività, riguarda anche la componente scorpionica. Ci troviamo di fronte a una persona che ha fatto dell’intelligenza profonda e dell’attenzione alle cause la sua peculiarità; non per nulla lo Scorpione è governato da Plutone che rappresenta l’energia primaria e da Mercurio, la Mens rinascimentale da collegare alla conoscenza nonché alla rapidità efficiente” sottolinea l’editrice.
Nel corso della conferenza Monica Bianchi analizzerà quindi tutti i Numeri, Pianeti e Case del tema natale di Rubens ma ci sarà spazio per ulteriori conferme attraverso l’analisi grafologica della scrittura del Maestro da parte di Fernanda Donelli, perito grafologo del Tribunale di Mantova.
“Dopo le mostre, organizzate dalla Collezione Il Cartiglio Mantovano Editore, “Nel Segno di Pieter Paul Rubens, Incisioni Sacre” in Sant’Andrea a Mantova, e ” Nel Segno allegro di Rubens. Incisioni antiche e elezione del Re” al Centro Culturale di San Giorgio Bigarello, non c’è modo migliore di chiudere le manifestazioni con la conferenza “Nel Segno alchemico di Rubens. Numeri, astri e grafologia per sguardi diversi” proprio a Palazzo Te.
“Infatti qui possiamo vedere la strepitosa Sala dello Zodiaco voluta dal taurino Federico II, grande amante dell’Astrologia e l’epigrafe di Giovenale sopra la porta meridionale che recitata per tutti noi “Distat enim qvae sydera te excipiant” (dipende infatti da quali stelle ti accolgano)” conclude Monica Bianchi.