Al Festival un’escape room e una sala d’atterraggio dedicate a Calvino

MANTOVA – Un’escape room basata sul romanzo di Calvino “Se una notte d’inverno un viaggiatore”. E’ quella allestita al Liceo Virgilio dal Festivaletteratura che quest’anno celebra i cent’anni della nascita del grande scrittore avvenuta a Santiago de Las Vegas, Cuba il 15 ottobre 1923.
In omaggio allo scrittore italiano del novecento più conosciuto e tradotto in tutto il mondo, la Kermesse letteraria dedica incontri, conferenze e anche un gioco.

Questo parte dalla fine “Se una notte d’inverno un viaggiatore”, romanzo uscito nel 1979 composto da dieci incipit con due protagonisti, tra cui Ludmilla.
Cosa resta nella testa di un lettore (anzi: del Lettore) quando – girata l’ultima pagina, chiuso il libro – si spegne la luce? Come si trasformano, all’interno dei sogni, i libri letti, le storie vissute? L’escape room Ludmilla mette in scena in forma di gioco l’esperienza di queste domande, immergendo chi vi partecipa in un ideale viaggio onirico all’interno della mente del Lettore, il protagonista del romanzo, a partire proprio dalla sua ultima pagina. Seguendo la voce e gli indizi di Ludmilla, chi gioca esplorerà il sofisticato incastro dei dieci incipit-nel-libro di Calvino, tra enigmi analogici ed esperienze digitali, nel tentativo di ridar loro forma prima che suoni la sveglia, e il sogno abbia fine.

Usciti dall’escape room, l’esperienza non è finita. Si approda nella cosiddetta “sala di atterraggio”, realizzata in collaborazione con il Laboratorio Calvino, la Fondazione Alberto e Arnoldo Mondadori e altri archivi e istituzioni culturali, che dopo l’esperienza di gioco propone una selezione di libri, documenti, recensioni e interviste video allo scrittore, È una sala aperta a tutti, che può essere visitata anche da chi non entra nell’escape room per il gioco.

Qui ci si può sbizzarrire tra recensioni, titoli di giornale, filmati, le riiproduzioni del deldattiloscritto originale del romanzo conservato all’Archivio di Stato di Torino, con numerose correzioni manoscritte. Poi le lettere scritte di Calvino a Daniele Ponchiroli, il viadanese classe 1924 che fu caporedattore della Casa editrice Einaudi, al quale Calvino ha dedicato “Se una notte d’inverno un viaggiatore”. Si possono leggere proprio i passaggi in cui discute con lui del titolo.