Al Museo Casa Cervi la mostra con le sculture di Antonio Facci

PEGOGNAGA – Antonio Facci scultore pegognaghese di pregio è stato per troppo lungo tempo uno sconosciuto Carneade nel suo paese d’origine, in ragione della singolare modestia che lo ha caratterizzato per tutta la vita. I suoi contemporanei non ne hanno riconosciuto l’intrinseco valore, se si eccettua qualche amico personale. E’ il caso di ricordare, a tale proposito che quando morì il suo amico Mario Paluan, sindaco pro tempore in attesa che subentrasse il vincitore delle elezioni del 1964 Enzo Gorni, i famigliari commissionarono ad Antonio Facci la creazione di un busto del “sindaco-breve” e la fecero porre sulla sua tomba.
Quella fu l’unica manifestazione pubblica di riconoscimento dell’artista. Ora a distanza di molti anni, a fare giusta luce sulle doti di Facci tocca ad una generazione che non l’ha conosciuto personalmente, ma che ne sa validare l’arte.
Proprio oggi domenica 23 aprile, alle ore 11, a Gattatico in provincia di Reggio Emilia, presso Casa Cervi, sarà infatti il sindaco di Pegognaga Matteo Zilocchi ad inaugurare la personale “Una storia ritrovata” con le sculture create da Facci, alla presenza delle figlie Doriana e Marusca, dei parenti Giuseppe e Giovanni Melandri, della presidente dell’Istituto Alcide Cervi Albertina Soliani e del critico d’arte Sandro Parmiggiani.
Data e casa dei fratelli Cervi come sede dell’esposizione sono frutto di una scelta precisa e coincidente, essendo stato Antonio Facci un partigiano che coi compagni, grazie anche all’approssimarsi dell’avanzata dell’esercito americano, contribuì proprio il 23 aprile 1945 a liberare Pegognaga dall’oppressione nazista. La locandina della mostra riproduce a tale proposito la scultura del sacrificio di un partigiano. La mostra rimarrà aperta fino all’11 giugno.

Riccardo Lonardi

 

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