Alla scoperta della chiesa di S. Martino con la delegazione Fai di Mantova

MANTOVA – Dietro la facciata di via Pomponazzo, difesa dalla statua di San Martino a cavallo, si nascondono cento storie, molte quasi dimenticate. Questa chiesa è stata per secoli una delle più importanti di Mantova e ancor oggi è lo scrigno di meravigliosi stucchi barocchi e di altari e dipinti di grande pregio.

Il viaggio alla scoperta della Chiesa di San Martino è proposto dalla Delegazione FAI di Mantova con due visite guidate, domenica 26 novembre alle 15 e alle 16, in compagnia dell’esperto Roberto Rubini. E’ questo il primo appuntamento del ciclo ‘Una chiesa, cento storie’ con cui il FAI di Mantova proporrà la ‘scoperta’ di edifici religiosi mantovani forse meno frequentati dai turisti, ma ricchissimi di importanti tesori.
Il percorso di domenica 26 novembre sarà un viaggio vertiginoso nel tempo che ci farà passare dai resti romanici superstiti del chiostro matildico agli angioletti e festoni degli stucchi di Giovanni Battista Barberini, dalla sistemazione seicentesca della chiesa realizzata dal fiammingo Frans Geffels (così innamorato di questo edificio che volle qui la sua tomba) all’altare che consacra il legame che unisce da secoli la chiesa ai lavoratori della Val Rendena, dall’altare maggiore con i tre grandi dipinti dedicati a San Martino all’immagine ‘miracolosa’ della ‘Beata Vergine col bambino, sant’Anna e san Giuseppe che venne tolta da un muro esterno di un edificio del ghetto.


Per le visite di domenica 26 novembre è obbligatoria la prenotazione (entro sabato 25 novembre, i posti sono limitati). Sarà l’occasione per conoscere a fondo una chiesa protagonista della storia mantovana. Secoli di religione, arte e vita di popolo durante i quali c’è stato l’incontro con il futuro patrono di Mantova, Sant’Anselmo, guida spirituale di Matilde di Canossa, che morì nell’adiacente ospedale intitolato sempre a San Martino quando al posto dell’attuale chiesa c’era una cappella romanica. E quello con Andrea Mantegna che venne chiamato a progettare una cappelletta intitolata al Battista (dovrebbe trattarsi dello spazio che oggi è un locale disadorno con un piccolo battistero).
Per la visita è chiesto un contributo a partire da 10 euro per gli iscritti FAI e 15 euro per i non iscritti FAI. Sarà possibile iscriversi al FAI in loco o rinnovare l’iscrizione. Tra l’altro, in occasione della settimana del “Black Friday”, chi si iscrive per la prima volta al FAI potrà usufruire dello sconto di 10 euro su tutte le quote. Il ritrovo è circa 15 minuti prima del turno di visita.

Per informazioni: prenotazioni.mantova@faigiovani.fondoambiente.it.

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