MANTOVA - Una basilica di Santa Barbara gremita oggi pomeriggio per la presentazione del libro dedicato proprioal tempio inserito all'interno della reggia gonzaghesca, dal titolo "Una chiesa per il Principe. La basilica palatina di Santa Barbara in Mantova", LM Edizioni.
Il libro, curato da Licia Mari, conta quasi 300 pagine di cui un terzo dedicate alle fotografie. Si tratta infatti di un lavoro di ricerca molto approfondito, a cui ha collaborato una ventina di autori, iniziato oltre quindici anni fa.
Il duca Guglielmo Gonzaga, a metà del XVI secolo, volle questo edificio all’interno del grande complesso del Palazzo Ducale mantovano, non come piccola cappella privata, ma come ampia chiesa pubblica, in cui arte, liturgia, musica formassero un’unica trama.
La basilica ha conservato la sua identità – con abate e capitolo – fino a poco meno di cento anni fa: poi la progressiva chiusura per i danni del tempo. Nel primo decennio del Duemila, dopo i restauri effettuati, non è diventata un museo: anche oggi, pur facendo parte del percorso di visita del palazzo gonzaghesco, è aula sacra officiata, che offre intatta la sua vocazione musicale, creando un’attrattiva culturale e spirituale.
La chiesa palatina dimostra la sua vitalità nella valorizzazione del suo patrimonio, composto di architettura, dipinti, arredi, acustica straordinaria, repertorio musicale giunto fino a noi e inserito nei tratti singolari della sua liturgia.
Alla presentazione, introdotta da un momento musicale del maestro Umberto Forni al prezioso organo Antegnati, oltre alla stessa Mari, sono intervenuti il vescovo Marco Busca, il rettore della basilica monsignor Giancarlo Manzoli, il Soprintendente per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Provincie di Mantova, Cremona e Lodi, Gabriele Barucca e Massimiliano Guido, docente del Dipartimento di Musicologia, Università di Pavia, sede di Cremona.
Nella galleria fotografica alcuni momenti della presentazione del libro