Baglioni al Sociale fa rivivere cinquant’anni di grandi emozioni

MANTOVA – “Mi chiamo Claudio e sono tre anni che non faccio concerti”. Così ha esordito ieri sera sorridendo Claudio Baglioni in un teatro Sociale gremito dando il via così alla terza tappa di “Dodici note solo”, il grande tour che fino ad aprile lo vedrà protagonista su sessanta dei maggiori palchi d’Italia. Si parte proprio con “Solo”, brano del 1977, così come lui è solo sul palco a cantare, in oltre due ore e mezzo, una storia di successi lunga cinquant’anni. Tre piani ad accompagnarlo, il pianoforte, quello elettrico e la clavinova, per tre sonorità differenti.
Lo accoglie un applauso lunghissimo e sono tanti gli applausi che si ripetono durante la serata in cui il cantautore romano dà prova ancora una volta del suo grande talento e di una voce assolutamente al top.
In scaletta ci sono tanti dei suoi più grandi successi “E tu come stai, “Fotografie”, “Uomini persi”, “I vecchi e “Strada facendo”, cantata insieme al pubblico che non si lascia di certo fermare dalla mascherina. Del resto certe emozioni sono impossibili da fermare.
E poi “Questo piccolo grande amore”, “Con tutto l’amore che posso” “Mille giorni di te e di me”, perfetta per la clavinova, al termine delle quali gli applausi diventano sempre più scroscianti. Il pubblico nel finale chiede il bis che arriva con il teatro che omaggia Baglioni con una standing ovation.
Il concerto si chiude in crescendo con “Avrai”, “E tu” e “La vita è adesso”, l’album più venduto nella storia della musica italiana.
Un Baglioni straordinario dunque, con una voce che non invecchia mai come non invecchiano le sue canzoni: capolavori di musica e poesia che permettono anche a chi le ascolta di ingannare il tempo e di continuare ad avere vent’anni.

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