Universalmente riconosciuto come uno dei più riconoscibili e geniali fumettisti italiani, Benito Jacovitti in realtà è stato molto più. A cent’anni dalla nascita di Jac – come era solito firmarsi – celebriamo l’originalità di una carriera durata quasi sessant’anni, che lo ha portato a creare personaggi indimenticabili che hanno accompagnato intere generazioni di ragazzi. Nato a Termoli, in provincia di Campobasso, il 9 marzo 1923, aveva iniziato a lavorare appena adolescente nel 1939, approdando al fumetto con una prima opera di una certa consistenza – 11 tavole – datata 1940, quando Il Vittorioso iniziò la pubblicazione a puntate del suo Pippo e gli inglesi.
Inizia da lì la carriera prodigiosa di Jac (che accompagnava la firma con una lisca di pesce oltre che, tardivamente, con gli immancabili salami – bipedi e non -, divenuti ben presto uno dei marchi di fabbrica), che all’inizio e per lungo tempo si svolse nell’ambito della stampa cattolica, in quanto poi per moltissimo tempo egli rimase legato a quel settimanale. Fu tra i primi a sperimentare una miriade di forme di umorismo grafico, dando vita a “creature” anomale, le Panoramiche, composizioni vignettistiche estese su un’intera o una doppia pagina: formalmente un’unica immagine, abitata però da una folla brulicante di personaggi immersi in un’atmosfera di dialoghi surreali, azioni paradossali, movenze e presenze graficamente assurde. “Paginoni” spesso rivolti a un pubblico adulto, capace di comprendere il groviglio di allusioni beffarde: alla società, alla politica, ai tic comportamentali e via discorrendo. Migliaia le battute e le vignette, oltre che un immenso materiale comico disperso in varie pubblicazioni, anche popolari.
Si passerà dal mitico Diario Vitt, realizzato dal 1949 al 1980, vera icona degli studenti di quegli anni, ai diari concepiti da Jac negli anni Ottanta, attraverso le sue collaborazioni con i principali giornali per i ragazzi come oltre al già citato Il Vittorioso, Il Giorno dei ragazzi, Il Corriere dei Piccoli, Linus e Il Giornalino, e ancora si potranno ammirare gli originali di Cocco Bill e il suo cavallo Trottalemme, Tom Ficcanaso, Tarallino, Occhio di Pollo, Jack Mandolino, Pippo, Pertica, Palla, Chicchirino, Cip l’arcipoliziotto e Zorry Kid. Tra i fiori all’occhiello della sua carriera anche le illustrazioni realizzate per Pinocchio, edito nel 1964, riconosciute dai critici come tra le opere più significative della sua carriera.
Assieme a Marcello Marchesi (autore dei testi) diede vita al Kamasultra per Playmen, un Kamasutra buffo e senza pudori che non mancò di suscitare un certo scalpore all’epoca.
Alcuni dei suoi personaggi sono stati protagonisti di importanti Caroselli televisivi negli anni sessanta e di storie andate in onda nel programma cult Supergulp! Fumetti in TV trasmesso nel 1972 e poi dal 1977 al 1981, sul Secondo Canale della Rai. Ogni volta che si sente nominare Jacovitti, pensi a tutti quei piccoli personaggi ai quali ha dato vita sulla carta, alla loro espressione a volte gioiosa, a volte grottesca, ai suoi salumi e affettati, a quegli uccelli, pesciolini e lumaconi stralunati che lo hanno reso inconfondibile al grande pubblico.
Matteo Vincenzi