BOZZOLO – Ha conquistato l’attenzione di ben 400 persone, il convegno di oggi nella chiesa di San Pietro a Bozzolo, in occasione del tradizionale appuntamento con la giornata mazzolariana. L’eloquente titolo “Guerra alla guerra”, ha definito la tematica dell’incontro, ovvero la pace, mettendo a confronto il pensiero, sempre attuale, di figure come don Primo Mazzolari (nell’anniversario della nascita, il 13 gennaio 1890) e don Lorenzo Milani, nel centenario dalla nascita.
L’iniziativa, organizzata in sinergia tra l’Ufficio nazionale della CEI per i Problemi sociali e il lavoro, la Fondazione don Primo Mazzolari, la Parrocchia di Bozzolo e la fondazione I Care, ha ospitato, presso il tavolo principale, relatori di grande prestigio, come don Bruno Bignami, postulatore della causa di beatificazione di don Mazzolari e Rosy Bindi, ex ministro ed ex parlamentare, nonché presidente del Comitato per il centenario della nascita di don Lorenzo Milani. Ad introdurre l’incontro Matteo Truffelli, presidente della Fondazione Mazzolari, mentre la moderazione è stata affidata al direttore del quotidiano La Provincia Paolo Gualandris.
Un’occasione per rivisitare il pensiero controcorrente di don Mazzolari e don Milani, due pensatori liberi del Novecento: il loro messaggio è ancora attuale. Non ci sono guerre giuste e la pace è necessaria “perché la forza non può essere la soluzione all’incapacità del dialogo politico di un problema di diritto”.
“Due uomini, credenti e preti che hanno avuto e hanno ancora rilevanza nella formazione di tante coscienze – ha detto nell’intervento introduttivo Truffelli –. Per alcuni aspetti le loro posizioni divergevano, ma erano più forti i principi comuni: passione per la società, per la Chiesa. Vivere il ministero dentro la storia”.
L’attore bresciano Luciano Bertoli ha letto testi dei due sacerdoti, mentre il parroco don Luigi Pisani ha riportato il messaggio di saluto e benedizione di Papa Francesco: “l’evento susciti il rinnovato impegno nella promozione dell’autentica pace”.
Don Milani “insegnava ai suoi ragazzi che l’obbedienza non è una virtù e che la legge andava rispettata, ma anche migliorata – ha ricordato Bindi -, perché ci sono leggi giuste e leggi ingiuste”. La legge giusta è quella che protegge gli oppressi, nel pensiero del parroco fiorentino.
Il messaggio di don Mazzolari, è stato invece ricordato da don Bignami. E proprio da un pensiero mazzolariano è stato tratto il titolo del convegno: “Guerra alla guerra è l’espressione che, negli anni ’50, don Mazzolari ha utilizzato per affermare come il cattolicesimo avrebbe dovuto porsi nei confronti del tema, superando la concezione di guerra giusta del passato”. Da convinto interventista agli albori della prima guerra mondiale, don Mazzolari, dopo l’esperienza di cappellano militare, maturò la convinzione che la guerra non fosse una soluzione praticabile.
Nel pomeriggio è stato invece il momento delle riflessioni su quanto espresso durante il convegno del mattino.
“Un successo enorme, per un incontro davvero sentito e importante – ha detto don Umberto Zanaboni vicepostulatore della causa di beatificazione di don Mazzolari -, nel pomeriggio è stato molto interessante ascoltare le riflessioni su come tradurre in concreto ciò che abbiamo ascoltato sulla tematica della pace. Mi sento di ringraziare la Parrocchia e don Luigi Pisani, con i collaboratori e i volontari, per quanto hanno fatto: si sono fermate al pranzo oltre 200 persone, segno che questo convegno ha avuto un grande riscontro e ha toccato le coscienze. Tante persone sono arrivate dalle province limitrofe, alcune anche da Padova”.
“La qualità dei relatori ed il contenuto assai documentato ed attuale è stato di grande conforto – ha detto il sindaco di Bozzolo Giuseppe Torchio -. La memoria, anche con la lettura degli scritti ed il ricordo dei profeti, ha creato un clima di condivisione e di partecipazione alle grandi sofferenze recate dalle pericolose e disumane guerre in atto”.