Ceramiche rinascimentali a Palazzo Ducale, una nuova sezione arricchirà il museo

MANTOVA – Le collezioni di Palazzo Ducale si arricchiscono attraverso la donazione di alcune ceramiche graffite e maioliche del XV e XVI secolo.
La generosa donazione di Doretta Zacchia consiste in un nucleo di dieci ceramiche che comprendono oggetti d’uso quotidiano come un calamaio, piatti e ciotole, e rappresentano importanti testimonianze della produzione e della circolazione di ceramiche graffite e maioliche nel territorio mantovano nel Quattrocento e soprattutto nel Cinquecento.

Si tratta di esempi di arte applicata rinascimentale, talvolta impreziositi da elementi decorativi ispirati all’iconografia gonzaghesca, come nel caso del motivo del Sole, entrato in uso proprio con Ludovico II Gonzaga; in altri casi di importazione, come nel pregevole esempio di un coperchio decorato con un raffinato profilo femminile ascrivibile alla produzione del ceramista Domenico da Venezia, la cui produzione riscosse largo successo in tutta Italia.

La donazione, ora esposta nella Sala delle Armi in Castello, confluirà per intero nel più ampio contesto di una nuova sezione dedicata alle ceramiche, contribuendo quindi ad arricchire la proposta espositiva dedicata a tale specifico settore delle raccolte museali.

“È un gesto civico che apprezziamo molto e che è stato favorito anche dalla comune conoscenza di Maria Rosa Palvarini Gobio Casali – commenta il direttore di Palazzo Ducale, Stefano L’Occaso – “Questa donazione ci offre lo spunto per ragionare in maniera più approfondita sull’allestimento di una sezione dedicata alla maiolica e alla ceramica: una sezione che troverà il suo spazio espositivo nel Castello di San Giorgio, a integrazione del racconto del Rinascimento locale e a integrazione dei materiali, riferibili alle diverse produzioni nazionali, esposti nella raccolta della Fondazione Freddi”.
La donazione sarà accompagnata da una pubblicazione che illustrerà i materiali e le loro caratteristiche.
L’Occaso, esprime profonda gratitudine alla donatrice, sottolineando come tali gesti contribuiscano in modo significativo alla valorizzazione del patrimonio culturale comune.