Covid: morto Raoul Casadei, re del liscio

CESENA – E’ morto all’ospedale Bufalini di Cesena, a causa delle complicazioni da Covid, Raoul Casadei. Il re del liscio aveva 83 anni: dopo il ricovero lo scorso 3 marzo, le sue condizioni si erano aggravate tanto da richiedere l’ausilio della respirazione assistita. A contagiarsi nei giorni scorsi era stata l’intera famiglia.

Nato a Gatteo il giorno di Ferragosto del 1937, Casadei si diplomò alle magistrali e per 17 anni fu maestro elementare. Si appassionò alla musica già nei primi anni ’50, quando a 16 anni lo zio Secondo, famoso per essere l’autore di “Romagna mia” nonché direttore della più famosa orchestra di liscio romagnolo, gli regalò una chitarra. Qualche anno dopo il Raoul iniziò la sua carriera proprio al fianco dello zio, fondatore dell’orchestra addirittura nel 1928. Negli anni ’60 e ’70 il boom: l’orchestra divenne celebre in tutta Italia, e nel 1971, alla morte di Secondo, Raoul prese definitivamente le redini della formazione, diventando il leader indiscusso del ballo liscio.

Ma è proprio nei ’70 la definitiva consacrazione: si moltiplicano le orchestre in tutta l’Italia (specialmente al nord), mentre i Casadei spopolano al Festivalbar (1973), Festival di Sanremo (1974) e al Disco per l’estate (1975). In quegli anni Raoul e la sua orchestra producono alcuni dei loro successi più famosi: “Ciao mare”, “Simpatia”, “La mazurka di periferia”, “Romagna e Sangiovese”, solo per citarne alcuni.

Ad inizio millennio il progressivo ritiro dalle scene, per poi lasciare il testimone nel 2001 al figlio Mirko, che ha preso le redini dell’orchestra, modernizzandone le sonorità con un cambio di musicisti e arrangiamenti. Raoul, attivo anche nella pubblicità e in tv, partecipò anche nel 2006 al reality “L’isola dei famosi”.