MANTOVA – Un’opera che torna a parlare alla città, un patrimonio che si rinnova grazie alla sinergia tra istituzioni e imprese. È stato presentato questa mattina a Palazzo Ducale il restauro del dipinto “Chiara Albini Petrozzani con i figli Lorenzo, Cinzio, Tullio, Paolo e Anna, in preghiera”, opera di fine Cinquecento attribuita all’artista mantovano Pietro Facchetti e conservata nelle collezioni del complesso museale. L’intervento è stato cofinanziato da Confindustria Mantova. Durante la presentazione, il direttore di Palazzo Ducale Stefano L’Occaso ha voluto ringraziare «il presidente Fabio Viani, il direttore Daniele Ponselè, tutto lo staff che ha seguito questa operazione», sottolineando come si tratti di «una bellissima occasione di collaborazione tra pubblico e privato» e della dimostrazione concreta che «il privato può impegnarsi per la tutela del bene pubblico».
Un contributo che diventa ancora più decisivo in una fase delicata per le risorse culturali. Lo stesso L’Occaso ha ricordato che «le risorse del Palazzo Ducale sono progressivamente in diminuzione perché i finanziamenti ministeriali stanno scemando», rendendo fondamentale l’apporto delle realtà produttive del territorio. Da qui anche il richiamo agli strumenti che favoriscono questo tipo di sostegno: «Abbiamo diversi strumenti per agevolare la collaborazione tra pubblico e privato, quali possono essere l’Art Bonus che porta alla defiscalizzazione fino al 65%».
Il restauro, realizzato da Elisabetta Garilli e Cinzia Cavalli sotto la direzione di Daniela Mazzaglia, funzionaria restauratrice di Palazzo Ducale, ha restituito piena leggibilità all’opera. «È un dipinto di fine Cinquecento, realizzato intorno al 1595 – ha spiegato L’Occaso – che mostra la famiglia Petrozzani all’interno della chiesa di San Lorenzino in preghiera». L’opera non è solo un raffinato esempio di pittura tardo cinquecentesca, ma anche una preziosa testimonianza storica. Racconta infatti la devozione domestica e il peso sociale della famiglia Petrozzani, tra le più influenti nella Mantova tra Cinque e Seicento. «Tullio Petrozzani – ha ricordato L’Occaso – era il segretario principale del duca Vincenzo I ed era quello attraverso le cui mani passavano sostanzialmente le fortune del duca di Mantova».
A spiegare il senso dell’operazione dal punto di vista del mondo imprenditoriale è stato il presidente di Confindustria Mantova Fabio Viani: «Noi ci muoviamo con le nostre imprese su un territorio, e a questo territorio siamo debitori», ha affermato. E ancora: «Ci sembrava giusto questo gesto e contribuire alla cultura artistica della nostra città. È un segnale: speriamo che altri imprenditori seguano questa direzione». Un messaggio chiaro, che vuole essere anche un invito ad altre aziende a investire nella tutela e nella valorizzazione del patrimonio culturale come bene comune. Nel corso della presentazione, L’Occaso ha inoltre rinnovato ufficialmente i ringraziamenti «a Confindustria Mantova e alla Società per il Palazzo Ducale, che ha fatto da tramite per il contributo concesso, grazie al quale è stato portato a compimento l’intervento conservativo sul dipinto».
Questo sarà presentato ufficialmente al pubblico il 9 dicembre alle ore 17, in occasione dell’evento di Natale di Confindustria, che si terrà nell’Atrio degli Arcieri di Palazzo Ducale. Abb
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