Dopo Virgilio e Folengo, ecco la “Corte dei Fauni” di Mattellini

MANTOVA – E’ un’opera enciclopedica: quasi 900 pagine di oltre 17 mila versi in terzine dantesche a rima incatenata, addirittura 3 mila versi in più della Divina Commedia, ed è il primo poema scritto da un mantovano dopo quelli di Virgilio e Folengo.
Cinque anni ci sono voluti al poeta, scrittore e giornalista Davide Mattellini per comporre “La corte dei Fauni”, poema filosofico che tratta del percorso esistenziale dell’homo novus alla ricerca del proprio sè, e che sarà presentato domani sabato 6 aprile alla Casa del Mantegna alle ore 17,30. 

Come in ogni poema che si rispetti, il protagonista – Dore, con onomastica pascoliana – è un eroe di ricerca volto a un viaggio: una sorta di periplo nell’Ellade simile a quella del giovane Anacarsi nell’Ellade del 5° secolo avanti Cristo, ma esteso anche alla civiltà latina, alla Provenza medievale, alle corti rinascimentali d’Italia, e persino ai dominî dell’Utopia. “Eroe di ricerca” e “viaggio” sono per l’appunto gli ingredienti basici di ogni poema, partendo dalle opere omeriche o da quelle indiane, attraversando l’epos ebraico, latino, e approdando alla Commedia dantesca, alla Gerusalemme o alla Laus vitae dannunziana.

Ma in che cosa consiste il “viaggio” compiuto da Dore, “eroe di ricerca”? Nel flusso narrativo che muove da un sogno premonitore, transitando fra problematici dissidi storici e ontologici, Dore si rivela prototipo dell’uomo alla ricerca del proprio “sé”, che finalmente ravvisa nel valore supremo della libertà, sino a scoprire che quella è conseguibile solo o soprattutto nel traguardo universale e necessario della morte – in senso heideggeriano, più che scolastico-tomistico.

Tale linea interpretativa, in chiave filosofica, non delude comunque l’attesa di storie spettacolari, forti di allegorie e compiacimenti topici tratti dalla letteratura classica (“corti d’Amore”, sacre rappresentazioni rivisitate in chiave pagana, lavacri lustrali, partite a scacchi ecc.). Insomma, 900 pagine di complessa e articolata costruzione poetica, che per programma non configurano una semplice letteratura “d’ascolto”, ma “dello studio” applicato e sofferto.

Alla presentazione alla Casa del Mantegna prenderanno parte il presidente della Provincia Carlo Bottani, il professor Riccardo Campa, docente di filosofia all’università Jagellonica di Cracovia, editore del libro, il professor Roberto Archi e il giornalista vaticanista Fabrizio Binacchi. L’incontro vede annunciata anche la presenza di due assessori regionali, Alessandro Beduschi e Barbara Mazzali, attenzione giustificata dalla straordinarietà dell’occasione.