MANTOVA – “Ebraismo al sesto giorno”: secondo incontro del diciassettesimo ciclo, nel decimo anno dell’Associazione di cultura ebraica “Man Tovà – La città della manna buona”, con il patrocinio del Comune di Mantova e in collaborazione con la Fondazione “Franchetti”, con lo scopo di promuovere la conoscenza e la diffusione della cultura ebraica declinata nelle diverse espressioni del suo patrimonio storico, culturale, sociale.
L’appuntamento è per domani venerdì 6 ottobre alle ore 21 presso l’aula magna del liceo “Isabella d’Este”, in via Giulio Romano 13, a Mantova, e vedrà la partecipazione di Roberta Lo Scrudato e di Vito Lo Scrudato, autori del libro “L’editto della diaspora; sette giorni per la libertà” – Navarra Editore, 2021; coordinerà la serata Marcello Grossi.
L’incontro si propone di portare alla luce ciò che accadde alla comunità ebraica siciliana nel 1492, con particolare riferimento alla vicenda degli ebrei di Camerata (oggi Cammarata, in provincia di Agrigento) un antichissimo paese posto al centro della Sicilia, sul pendio orientale di una montagna che sembra farle da scudo. Le vicende che verranno trattate risalgono all’anno 1492, anno in cui Cristoforo Colombo scoprì l’America, in cui Ferdinando II il Cattolico e sua moglie la Regina Isabella di Castiglia sottoscrissero l’Editto di espulsione degli ebrei da tutti i possedimenti del loro Regno, quando la Sicilia ne era parte e con essa ovviamente l’antico paese di Cammarata, dov’era da tempo remoto una Judecca, un quartiere ebraico. Si parlerà di come le case dei “Judei” cammeratesi vennero sequestrate e di come furono apposti i sigilli dell’autorità regia. Si parlerà, oltre che dell’alimentazione usata e delle abitudini di un tempo, che hanno caratterizzato la comunità stessa, dei Rimonim, nomi dei preziosi “pomi” (rimon in ebraico è melograno), certamente prodotti da abili argentieri cammaratesi, che furono smarriti, venduti o rubati in seguito alla partenza degli ebrei di quel tempo e che ora si trovano custoditi nella Cattedrale di Palma di Maiorca, in Spagna. Si analizzerà anche un’iscrizione su di essi in giudeo-arabo siciliano, la peculiare lingua in cui scrivevano gli ebrei isolani, che ne ha rivelato l’origine e si potrebbe anche dire, la proprietà: “Questi Rimonim sono sacri al Signore, posti nella Moschitta di Camerata, che il Signore la custodisca”. Si dedicherà infine particolare attenzione alla storia drammatica dell’editto dei re Spagnoli e di come venne applicato a Cammarata.
L’ingresso è come sempre libero e aperto a tutti. Ai docenti che ne faranno richiesta verrà consegnato un attestato di partecipazione alla conferenza.