MANTOVA – Era il 1944 quando Augusto Corniani, allora 17enne, iniziò a intrattenere con i suoi burattini le famiglie mantovane che si rifugiavano nei bunker per scampare ai bombardamenti. La paura prevaleva in quei momenti su ogni altro tipo di sentimento ma, nonostante ciò, Augusto riusciva con maestria a strappare sorrisi e far vivere attimi di serenità. L’arte del burattinaio aveva iniziato ad apprenderla quando aveva solo dodici anni e venne arruolato dalla Compagnia dei Burattini di Giovanni Bresciani: Augusto aveva il compito di tirare le corde per alzare e abbassare il sipario ma ciò fu sufficiente per farlo innamorare del magico mondo dei burattini. Così quando cinque anni dopo Bresciani gli regalò due burattini ebbe inizio una storia straordinaria che è arrivata fino ai nostri giorni e che si può conoscere con tutti i suoi straordinari aneddoti e curiosità nel video approfondimento (immagini di Gino Giacomini)
Nel 2024 il Centro Teatrale Corniani festeggia infatti l’80esimo anniversario di attività poi portata avanti da Maurizio, il figlio di Augusto. Del resto Maurizio, fin da piccolissimo, ha iniziato a mangiare pane e burattini, o meglio uova e burattini, come lui stesso ha raccontato. Correvano gli anni ’60 e il papà spesso veniva pagato per i suoi spettacoli con delle uova. “Praticamente sono cresciuto mangiando uova” diceva scherzando.
Ma il fascino della baracca anche per lui è contagioso e così decide di intraprendere la strada di burattinaio, prima a fianco del padre, che lascia l’attività nel 1997, e poi da solo inventando storie e personaggi, raccontando la tradizione ma anche rileggendo storie da libri per bambini e per adulti, realizzando coproduzioni, gemellaggi culturali e firmando la direzione artistica di numerosi festival del teatro di figura.
Ha persino trasformato un’ape-car in un teatro itinerante ed ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti in Italia e all’estero come il Premio nazionale Silvano d’oro 2000 patrocinato dal Ministero dei Beni Culturali, o nel 2013 il premio per il miglior spettacolo al festival internazionale di Omsk, in Russia.
Negli anni viene poi aiutato e coadiuvato dalla moglie Elisa Gemelli, fino ai giorni nostri, in cui esordisce giovanissimo il figlio Cesare, che apprende l’arte del burattinaio da Maurizio, esattamente come lui l’aveva appresa tanti anni fa da Augusto. E’ arrivata così la terza generazione dei Corniani.
Proprio nelle scorse settimane è tra l’altro terminata la catalogazione da parte della Soprintendenza alle Belle Arti di un centinaio di burattini di Corniani che sono stati riconosciuti dal Ministero come beni culturali materiali mentre la Compagnia, con la sua attività, bene culturale immateriale. A Quingentole, nel teatro-museo realizzato da Maurizio Corniani negli anni scorsi acquistando e ristrutturando il vecchio cinema Marassi, di burattini ce ne sono oltre 400 e si possono visitare, su richiesta. Entrare qui è come fare l’ingresso in un mondo magico con un fascino e una poesia senza tempo.
E’ come entrare in un vero e proprio teatro perchè nella collezione privata del Centro Teatrale Corniani ci sono anche tante scengografie, fotografie, video, filmati, pure quelli delle partecipazioni televisive: celebri quella di papà Augusto a “Portobello” con Enzo Tortora e di Maurizio da Amadeus.
Oggi per festeggiare l’80esimo anniversario di attività si sta progettando un ricco calendario di eventi e iniziative, tra i quali una mostra che sarà un momento di incontro storico culturale ricreativo in cui ripercorrere e far conoscere ciò che ha caratterizzato il teatro di figura e il teatro dei burattini per Mantova, per l’Italia e per molti Paesi Europei.
L’esposizione, che sarà allestita a Mantova al Museo Diocesano dall’8 marzo al 10 maggio prossimi, è dedicata prioritariamente alle scuole di tutta Italia, ma anche agli adulti che potranno ricordare la loro infanzia attraverso i personaggi e le storie e comprendere l’importanza del teatro di figura dei burattini e le loro morali ancora attuali. Saranno esposti numerosi burattini di proprietà della famiglia Corniani costruiti artigianalmente nel corso degli anni o acquisiti e donati da collezioni private che hanno arricchito la già prestigiosa collezione. Da un Fagiolino degli inizi del 900 ai più recenti, tra i quali Maria Callas alla quale lo scorso anno, in occasione del centenario della nascita, è stato dedicato uno spettacolo ad hoc con tanto di soprano.
La mostra, che ha ricevuto il patrocinio del Ministero dei Beni Culturali, sarà curata per quanto riguarda la storicità dal professor Remo Melloni che, oltre ad inquadrare il periodo storico e culturale, darà spiegazioni sulla provenienza dei dialetti degli abbigliamenti dei burattini della loro nascita e della loro storia. Sarà una mostra che. oltre ai burattini, vedrà esposte anche alcune scenografie storiche e attuali, i mezzi di trasporto, la prima bicicletta di Augusto ed il successivo mosquito, le prime baracche che fungevano da palcoscenico a quelle attuali. Ci sarà un itinerario suddiviso in decenni in cui si potrà notare la mutazione scenica, la diversità di linguaggio e l’evoluzione dei burattini, vi saranno momenti di laboratorio su come nascono i burattini, su come si possono con materiali poveri e di risulta costruire in casa burattini e pupazzi, ma anche eventi con testimonial importanti italiani e stranieri, spettacoli teatrali storici e moderni, documentari, video, interviste e uno spazio dedicato al riconoscimento, da parte del Ministero della Cultura e dalla Soprintendenza belle arti e paesaggio della famiglia Corniani come famiglia storica inserita nell’elenco delle pochissime famiglie di tradizione teatrale d’Italia.