I madonnari: “vogliamo decidere cosa dipingere”. Nel 2026 gemellaggio con Assisi

GRAZIE (CURTATONE) – Una scelta libera di cosa dipingere, un nuovo ruolo per i maestri Madonnari, un tema per il prossimo anno inerente agli 800 anni dalla morte di San Francesco d’Assisi, iniziare a dipnegere già il 13 agosto: questi in sintesi gli argomenti che sono emersi durante il tradizionale congresso dei Madonnari che è tenuto questa mattina, giorno successivo alla realizzazione delle opere.
Ma partiamo dalla questione committenza: in 51 anni il concorso dei Madonnari è cambiato ed è stato negli ultimi due anni che si è andati sulla committenza delle opere: Dante nel 2024, quando il concorso ha compiuto 50 anni e quest’anno 600 anni della fiera con il soggetto delle Madonne dal Mondo. Per i Madonnari è ora di dire basta.
“Vogliamo tornare a poterci esprimere liberamente – hanno detto – basta le estrazioni, che se sei sfortunato possono non essere inerenti al proprio stile” dichiarano alcuni artisti del gessetto.
“A me quest’anno è capitata una Madonna brutta – fa eco un altro Madonnaro – non sapevo come realizzarla, non la sentivo mia”. “La mia invece era introvabile – spiega un’altra  Madonnara – la chiesa era sempre chiusa, su internet ho trovato informazioni incerte, ho lavorato davvero male e senza di essere sicura che fosse quella giusta”.
Da qui la richiesta: “ok un tema, ma poi libertà di interpretarlo”. Ecco allora il riferimento all’anno prossimo.
Il 2026 ricorre l’anniversario degli 800 anni dalla morte di San Francesco d’Assisi, in giuria quest’anno c’era Giulio Proietti Bocchini dirigente alla cultura del Comune di Assisi e storico dell’arte, il sindaco Carlo Bottani aveva già anticipato il giorno dell’inaugurazione un possibile gemellaggio, oggi, l’artista Kurt Wenner, ideatore dell’opera collettiva, ha fatto un ulteriore passo avanti lanciando il tema possibile tema 2026 “Il Cantico delle Creature tra canti e natura” riferimento a San Francesco, ma che, vista la sua genericità, lascia assoluta libertà di espressione ad ognuno.
Il “gemellaggio” con Assisi potrebbe però andare oltre: “Potremmo pensare ad una selezione di Madonnari che vengano ad Assisi in occasione delle celebrazioni – ha detto Proietti – io sono un infioratore di Spello, le infiorate sono opere collettive e anche le vostre lo sono, perchè una vicina all’altra decorano la piazza, si potrebbe studiare qualcosa da fare insieme”.
Da ripensare per i prossimi anni anche il ruolo dei maestri Madonnari “Abbiamo introdotto questa qualifica perchè vincevano sempre gli stessi – ha ricordato Kurt Wasser – ora abbiamo il Madonnaro Semplice, Qualificato e il Maestro e in questo modo c’è la possibilità di crescere, ma anche il Maestro deve avere un ruolo che sia quello di fare i manifesti o opere fuori concorso come quella collettiva di quest’anno, tanti maestri non credo vogliano competere, ma preferiscono lasciare spazio ha chi deve ancora crescere”.
La storica dell’arte Paola Artoni ha poi ricordato invece che anche il ruolo del Museo dei Madonnari va ripensato, “E’ necessario che il museo dia segni di accoglienza concreti, va ripensata l’attività didattica, i corsi, che in questi giorni mi hanno chiesto insistentemente e per questo chiedo aiuto a voi Madonnari affinchè il progetto funzioni. Abbiamo fatto un’opera collettiva, facciamo un museo collettivo”.

Perfetta invece l’organizzazione del campus e il fatto di avere più tempo “Ci ha permesso di conoscerci meglio e di condividere più momenti – hanno spiegato i Madonnari – e questo è un grande arricchimento, non c’era solo competizione, ma condivisione”.
“Valutiamo l’ipotesi di inaugurare la sera del 13 agosto 2026 e far finire il 16 agosto 2026 dando così due notti di tempo ai Madonnari per lavorare – ha commentato il sindaco Carlo Bottani – per quanto riguarda il tema 2026 Kurt va sempre ascoltato”. Tra le ipotesi anche quella di pensare a un brand dei Madonnari di Grazie.
Il Sindaco ha poi riconosciuto al direttore del Campus dei Madonnari Rudy Torselli e alla sua squadra di volontari e collaboratori il grande lavoro fatto, 15 anni fa non esisteva, oggi è anche fucina di incontri e idee, e rappresenta il luogo del benessere dei Madonnari.