MANTOVA – L’emozione era palpabile tra il pubblico, in mezzo al quale si riconoscevano tanti volti di amici di Aldo Signoretti, e a maggior ragione tra coloro, che per lunghi anni, sono stati i suoi più stretti collaboratori.
Del resto una rassegna estiva dedicata all’indimenticato regista, attore, scenografo e direttore artistico della Campogalliani è già una sfida importante, figuriamoci poi quando con il debutto di questa rassegna si ridanno volto e voce a quell’artista eclettico e grande uomo di cultura, che entrò in Accademia nel 1948, solo due anni dopo la sua fondazione, e per quasi settant’anni fu una delle figure determinanti per la sua crescita e i suoi successi.
Con le voci narranti di Diego Fusari e Adolfo Vaini, durante la serata, intitolata “Ho Meraviglie da Raccontare” ieri si sono potuti rivivere parole e ricordi di Aldo Signoretti, i suoi grandi successi e quello che fu un suo sogno da sempre: la Scuola di Teatro.
Una serata, ideata da Chiara Prezzavento e dalla regista Maria Grazia Bettini, che è stata un omaggio e insieme un ritratto affettuoso dello storico regista e direttore a otto anni dalla scomparsa. Un artista che nella Campogalliani vedeva “una strada … che vuol essere percorsa a lungo e con vivacità.”
Tutti i dettagli nel video servizio con alcuni stralci della rappresentazione “Ho Meraviglie da Raccontare” e le interviste alla presidente dell’Accademia Francesca Campogalliani, al direttore artistico Maria Grazia Bettini e all’attore Diego Fusari