MANTOVA – L’amore in tutte le sue sfaccettature è il filo conduttore del nuovo libro dello scrittore mantovano Egidio Lucchini, dal titolo “I premi Nobel della poesia”, presentato questo pomeriggio nella sede della Cgil di Mantova. Un’opera che esplora l’universo poetico dei più grandi autori insigniti del Nobel per la Letteratura, dal 1901 a oggi. Ogni capitolo è arricchito da una breve nota biografica, un commento introduttivo e una selezione di testi poetici esemplari, creando un percorso che incita alla riflessione personale.
Il libro si apre con una dedica molto speciale di Lucchini: “A mia moglie Adriana, volata via il 22 ottobre 2024. Hai partecipato da vicino ai festeggiamenti per i miei 100 anni di vita. Hai partecipato da molto lontano per i centouno”. Un omaggio emozionante che introduce il lettore al tema centrale dell’opera: l’amore, in tutte le sue forme e declinazioni.
Nel corso della presentazione, Lucchini ha voluto sottolineare due argomenti di estrema attualità: i femminicidi, che purtroppo segnano la nostra società, e l’odio, che si manifesta sotto diverse forme. In merito al primo, l’autore ha dedicato la poesia di Pablo Neruda “Un giorno” a tutte le donne vittime di violenza. Per quanto riguarda l’odio, Lucchini ha scelto i versi di Octavio Paz tratti da “Pietra di sole” per sottolineare l’importanza dell’amore.
“L’idea di questo libro è stata un’intuizione”, ha dichiarato Lucchini. “Avevo la necessità e il bisogno di far conoscere al pubblico questi autori. È un’opera divulgativa, che rappresenta il mio modo di insegnare, come un “maestro di campagna”, per comunicare a tutti, dai bambini agli adulti”.
Il libro offre un vero e proprio giro del mondo poetico, esplorando i versi dei più celebri (ma anche dei meno conosciuti) Premi Nobel per la Letteratura, trasportando i lettori a riflettere su se stessi e sulla propria vita. “La poesia va assaporata”, ha spiegato Lucchini. “Bisogna leggerla, riflettere e trovare i riferimenti con la nostra vita. Non possiamo essere gli stessi dopo aver letto una poesia. La poesia è uno strumento di scambio, un dare e un avere, e chi riesce a mettere in atto questo scambio ne esce come una persona migliore, più sensibile, più capace di amare e rispettare gli altri”.
Il suggerimento dell’autore per affrontare il suo libro è chiaro: “Leggere una poesia al giorno, o anche meno, in modo da avere il tempo di immergersi nei versi e lasciarsi travolgere dai sentimenti che essa genera”.
A 101 anni, Lucchini continua a dimostrare un’incredibile vitalità intellettuale, e la sua presenza, piena di curiosità e passione, è la dimostrazione che l’età è solo un numero. “Non so quale sia il segreto, forse non ne esiste uno”, ha detto sorridendo. “Se dovessi dire cosa mi ha portato fino a qui, posso dire che non ho perso la curiosità di un bambino”.
E la curiosità continua a dare frutti: oltre al libro appena presentato, Lucchini sta già lavorando su un nuovo progetto editoriale che presto vedrà la luce.
Nato a Suzzara il 30 aprile del 1924, Lucchini è laureato in pedagogia e sociologia. Ispettore scolastico, per decenni è stato collaboratore fisso della rivista “Infanzia” dell’Università di Bologna. Iscritto all’ordine degli psicologi e dei giornalisti, è autore di numerosi saggi di carattere pedagogico, storico e politico.














