MANTOVA – Una paziente ricerca, durata circa un anno, messa in atto dall’Istituto Mantovano di Storia Contemporanea, per ricomporre il quadro di tutte le persone, studenti e docenti, espulsi dalle scuole mantovane a causa delle leggi razziali del 1938: i risultati sono stati presentati oggi, presso la biblioteca Teresiana, in preparazione all’ottantesimo anniversario della deportazione degli ebrei mantovani, che ricorre domani 5 aprile, nel convegno “1938. Il razzismo a scuola: l’applicazione della legislazione antiebraica nelle scuole mantovane. Prime indagini”. Da oggi 4 aprile, inoltre, e fino al 4 maggio, sarà visitabile alla Teresiana anche il Memoriale della Shoah Mantovana, negli orari di apertura della Biblioteca.
Furono almeno 62 le persone espulse o escluse a causa delle leggi razziali, 45 dei quali studenti e studentesse, 13 erano bambini delle elementari, secondo quanto rilevato dalle ricerche. “C’è continuità politica tra discriminazione e deportazione nei campi di sterminio- spiega Cesare Guerra dell’Istituto Mantovano di Storia Contemporanea, che ha coordinato la ricerca -. Abbiamo ritenuto importante dare un nome un volto, un minimo di biografia di queste persone e rilevare il contesto culturale nel quale le leggi razziali sono state applicate – prosegue Guerra -. Questo per capire il comportamento di tutti gli altri cittadini, per riflettere sul silenzio e l’accondiscendenza della maggior parte degli italiani. Per capire come comportarsi oggi riguardo l’antisemitismo, oppure riguardo il razzismo nei confronti delle minoranze”.
Dopo i saluti dell’assessore del Comune di Mantova Alessandra Riccadonna, diversi sono stati gli interventi: Gadi Luzzatto Voghera, direttore del centro di documentazione ebraica contemporanea, ha presentato una relazione dal titolo “Fuori classe: il peso dell’espulsione degli ebrei dalla scuola nella storia del Paese”. E’ stata poi la volta di Andrea Ranzato (IMSC) con “Il censimento del personale scolastico e l’istituzione della sezione speciale per bambini ebrei a Mantova”. Il ricercatore Matteo Contri ha esposto la propria relazione dal titolo “Indottrinamento e silenzio: la legislazione razziale nei periodici mantovani”. Giovanna Bagnasco, docente del Liceo Classico Virgilio: “L’indagine nel Liceo Ginnasio Virgilio e il caso di Primo Giorgio Levi”. Infine Marco Righetti, tecnico del restauro di beni culturali: “Lidia Gallico: dalla scuola per ‘fanciulli di razza ebraica’ alla Svizzera e ritorno.