Al Bibiena “Heic Artemisia, una donna, un’artista uno stupro” di Angelo Manzotti

MANTOVA – Un allestimento originale e inedito in forma semi-scenica, ispirato dalla figura di Artemisia Gentileschi presentato dall’Associazione Culturale “L’Orfeo”, al Teatro Bibiena sabato 7 ottobre alle 20,45.
“Heic Artemisia, una donna, un’artista uno stupro” è stato creato come una commistione tra prosa e musica nella quale gli attori interpretano alcuni momenti salienti della vita di questa grandissima Artista mentre un piccolo ensemble barocco con due cantanti inframezza con brani di grandi Musicisti del 1600 (Dowland, Purcell, Monteverdi, eccetera). Spettacolo prevalentemente al “femminile” nel senso che alla protagonista viene lasciata la maggior parte del racconto della sua vita artistica, della sua vita sentimentale e della atroce violenza subita che si snoderà in un processo che al termine la vedrà legalmente assolta ma moralmente, in quanto Donna, colpevole.
L’evento è stato illustrato questa mattina nella Sala Consiliare del Comune di Mantova dall’assessore alle Pari Opportunità Chiara Sortino, dall’autore e regista dello spettacolo Angelo Manzotti e dall’assistente alla regia Critzia Franzini.
“Il Comune sostiene tutte le iniziative che promuovono la cultura del rispetto delle donne – ha sottolineato l’assessore Sortino -. E’ un’iniziativa che evoca emozioni e riflessioni, oltre ad essere esemplare perché è viene rappresentata la storia di una grande donna che ha avuto il coraggio di denunciare uno stupro subìto per riscattarsi poi nella vita”.
La pièce teatrale nasce da un lungo studio sul personaggio, su testimonianze da archivio dell’epoca e dagli stessi atti giudiziari e processuali.
Le parti musicali provengono da manoscritti reperiti in biblioteche musicali e trascritti per l’occasione.
“Da molto tempo desideravo inoltrarmi nella vicenda per me sempre coinvolgente, di questa grande Artista e Donna – ha dichiarato l’autore e regista dello spettacolo Angelo Manzotti -. Già in anni remoti avevo iniziato a leggere biografie e gli stessi atti processuali che sono pubblicati. Da qui l’idea di mettere in scena Artemisia, a modo mio. Una donna stuprata cosa potrebbe avere in comune con me? Forse la brutalità del bullismo che ho vissuto a scuola; ragazzino piccolo, minuto e preda di assalti sessuali da parte di adolescenti ben più grandi e maneschi. Alla fine, come le donne che subiscono violenza, anch’io mi sentivo sporco e soprattutto colpevole. Nelle parole di Artemisia ho posto anche le mie parole, le mie impressioni e quei ricordi che vorrei cancellare dalla mia mente, ma che purtroppo ritornano. Questo è quanto mi accomuna a Lei, e che mi ha fatto procedere in modo incerto e barcollante verso la decisione di scrivere questo testo che è anche un po’ una mia vicenda”.
Ed ha proseguito: “Questo è il mio terzo testo teatrale, il primo su Vivaldi e Anna Girò è stato molto apprezzato e attendo la messa in scena di Caterina da Siena, il mio secondo lavoro, e come già nei precedenti i sentimenti di Artemisia si fondono con i miei. Vita vissuta e conoscenza della umana brutalità”.

Lo spettacolo
“Lo spettacolo che ho ideato parte a ritroso – ha aggiunto -. Artemia a Londra mentre assiste al funerale di Orazio, il padre, il suo mentore amato e odiato. Il resto è come rivedere il passato partendo da un’adolescente che non si sente amata, che il padre vede come una rivale e una poco di buono. Orazio che non sa dare amore, Orazio che si circonda di personaggi squallidi per far sorvegliare la figlia. I testi delle deposizioni presi quasi pari pari da come sono stati trascritti, con le parole stesse di Artemisia. Il racconto della violenza carnale che mostra come nulla sia cambiato da allora. Il dolore per una tortura subita ingiustamente: il carnefice non viene toccato ma la vittima subisce tortura per accertare che dica la verità! A tali enormità non si riesce a credere, eppure Artemisia resiste. La giustizia corrotta non appagherà il suo desiderio di “giustizia”, ma la sua Arte troverà il modo per renderle giustizia e la storia farà il resto. Una pièce teatrale scritta per le Donne, interpretata soprattutto da una Donna, e scritta per tutti coloro che hanno subito forme di violenza o bullismo. E forse anche per me stesso e per dare un colpo di spugna definitivo su quella esperienza subita nella mia prima adolescenza. Il tutto corredato da Musiche di Dowland, Purcell, Monteverdi, Caccini. La musica non può mancare”.
Il progetto è stato reso possibile dal sostegno di Fondazione Bam, Fondazione Comunità Mantovana ed è patrocinato dal Comune di Mantova.

Per informazioni e prenotazionihttp://www.associazioneorfeo.org – tel. 335.6155376 – associazionelorfeo@gmail.com
Per prenotazione autonoma si prega di effettuare il bonifico di 20 euro per ogni biglietto tramite il seguente Iban: Associazione l’Orfeo, Iban: IT06R0103057710000010413045.