In S. Andrea da sabato 9 aprile la mostra “La Reliquia del Sangue e i Sacri Vasi”

I sacri vasi - Foto di Gianni Bellesia

MANTOVA – Nel 550° anniversario della posa della prima pietra della basilica di Sant’Andrea in Mantova (12 giugno 1472) e della morte dell’architetto genovese Leon Battista Alberti che la progettò (25 aprile 1472), la Compagnia del Preziosissimo Sangue di Gesù Cristo in Mantova allestisce per il 2022, nella sacrestia che fu per secoli la sua sede, un’esposizione di oggetti che rimandano alla preziosa Reliquia conservata nella cripta della basilica. La sacrestia, aperta alla visita per l’occasione, si trova dietro la cappella dell’Immacolata; vi si accede attraverso una porticina alla destra dell’altare. Gli oggetti e i documenti esposti provengono da enti (Archivio Storico Diocesano, Basilica di Sant’Andrea, Casa Andreasi) e dalle collezioni private di Sergio Leali e Francesca Campogalliani; c’è anche una moneta donata per l’evento.

Immaginette sacre
Testimonianze di fede e pietà popolare, stampate a partire dal secolo XVIII fino al Novecento con tecniche e supporti diversi. Vi sono stampate, incise, traforate, acquerellate o anche semplicemente disegnate le raffigurazioni dei momenti più drammatici della Passione di Cristo, i simboli e i personaggi presenti alla Crocifissione e anche di coloro che, nel corso dei secoli, hanno reso omaggio alla preziosa Reliquia. Alcune immaginette raffigurano i Sacri Vasi in cui, nel corso dei secoli, è stata conservato il Preziosissimo Sangue.

Monete mantovane
Una selezione delle numerosissime monete coniate a partire dal 1400 fino all’inizio del XIX secolo. I Gonzaga fecero della Sacra Reliquia motivo di prestigio e di vanto: essa permise loro di accogliere papi e sovrani che giungevano a Mantova per venerare il “prezzo della nostra redenzione”. Al centro di una moneta coniata dal marchese Gianfrancesco Gonzaga – sulla quale è raffigurata una delle prime immagini, seppure fantastica, della città di Mantova – è raffigurato un reliquiario in stile gotico, quasi a voler esprimere la protezione del Sacro Sangue su tutta la città. Successivamente, raffigurazioni di reliquiari con stili più rinascimentali, e dalle linee più semplici ed efficaci, compaiono su numerosissime monete. Solamente su una moneta, battuta al tempo di Vincenzo II (1627), sono raffigurati entrambi i Sacri Vasi. L’ultima moneta coniata a Mantova sulla quale compaiono i Reliquiari risale alla fine del Settecento, al tempo dell’assedio francese (1796/1797). Le monete furono coniate in vari metalli, dai più preziosi (oro e argento) ai più modesti (rame, bronzo, in mistura e addirittura una, al tempo dell’assedio di Mantova del 1630, su cuoio). Saranno esposte una ventina di monete particolarmente significative; essendo le loro dimensioni spesso molto modeste – in qualche caso, meno di un centimetro – sono affiancate da riproduzioni fotografiche ingrandite.

Filatelia e documenti
I momenti più significativi delle ultime ore della vita terrena di Gesù sono raffigurati su francobolli, buste, cartoline postali, annulli e altri documenti di carattere filatelico, facendo spesso riferimento a brani del Nuovo Testamento. Nella collezione si trovano anche documenti raffiguranti i papi e i sovrani che giunsero a Mantova per venerare la Sacra Reliquia, così come i luoghi ove ne sono tuttora conservati piccoli frammenti, donati dai Gonzaga a personaggi illustri.
Questa sezione è affiancata da altri documenti, anche se non di carattere strettamente postale, sui quali compare però a stampa o impressa a secco l’immagine dei Sacri Vasi: si tratta in genere di “Fedi di Sanità”, ovvero lasciapassare per persone o animali (prevalentemente pecore e buoi) che, in tempo di pestilenze, dovevano recarsi o essere condotti in altre località.

Ex voto, libri, opuscoli, fotografie
Una sezione dedicata all’esposizione di libri e documenti che trattano della Sacra Reliquia, affiancati da suggestive fotografie realizzate da Gianni Bellesia.

I Sacri Vasi di Isabella d’Este
Si tratta delle copie ottocentesche dei Sacri Vasi commissionati da Isabella d’Este, cesellate da un orafo milanese. Le copie, trafugate nel 1848 e solo recentemente ritrovate in una cassaforte, sono state restaurate e saranno esposte per la prima volta in occasione della mostra.

La mostra viene inaugurata in concattedrale il prossimo sabato 9 aprile alle ore 16.30 e sarà aperta al pubblico ogni mercoledì, sabato e domenica dalle 15.30 alle 17.30. Per ulteriori informazioni sulla mostra: Compagnia del Preziosissimo Sangue, tel. 345 1539547 – 333 2472818. Sito web: https://compagniapreziosissimosangue.blogspot.com