La Campogalliani apre il 2024 con “Il berretto a sonagli” di Luigi Pirandello

MANTOVA – Dopo gli innumerevoli successi raccolti durante il 2023, ecco che l’Accademia Campogalliani è pronta a tornare sul palco con il primo spettacolo del nuovo anno.
L’appuntamento è per sabato alle 20.45 al Teatrino di Palazzo d’Arco con “Il berretto a sonagli” di Luigi Pirandello per la regia di Mario Zolin.
La commedia, che riprende le tematiche delle due novelle La verità (1912) e Certi obblighi (1912), venne scritta nell’agosto 1916 in lingua siciliana per l’attore Angelo Musco con il titolo ‘A birritta cu’ i ciancianeddi. In questa versione fu messa in scena dalla compagnia di Musco a Roma, al Teatro Nazionale, il 27 giugno 1917.
Nell’estate del 1918 Pirandello terminò la versione in italiano, che fu rappresentata il 15 dicembre 1923 al teatro Morgana di Roma dalla compagnia di Gastone Monaldi.

“La novità di questo spettacolo – spiega Maria Grazia Bettini, direttore artistico dell’Accademia Campogalliani – è innanzi tutto il cast rinnovato con due nuovi attori, Giancarlo Santorello e Paola Diva Polidori,  che sono due ex allievi della scuola di teatro e che hanno già recitato con noi in altre commedie. La prima volta portato sulle scene in italiano era nel 2023, da un testo in siciliano molto comico, tradotto è diventato pià enigmatico, intimo e riflessivo”.

La trama
Beatrice, servendosi del delegato Spanò, ordisce una trama per smascherare l’infedeltà del marito, il Cavalier Fiorica, che si lascia cogliere in flagrante.
Nell’ottica perbenista tipica di ogni ipocrisia borghese, la famiglia tenta d’insabbiare l’accaduto. Così, l’indignazione di una donna ingannata, potrebbe concludersi con disarmante semplicità.
La schermaglia domestica però chiama in causa un terzo personaggio e ne mina irrimediabilmente la reputazione agli occhi dei compaesani.
Si tratta dello scrivano Ciampa, il quale da tempo accetta, per amore o debolezza, la sua degradante condizione di uomo tradito, purché essa rimanga nascosta alla curiosità del mondo.
A questo punto, tuttavia, sentendosi messo alla berlina, egli diviene severo e implacabile ragionatore solo facendo sembrare pazza Beatrice potrà recuperare l’onore perduto.
Ergendosi a difesa della sua smagrita dignità, il Ciampa inanella una serie di funamboliche quanto stringenti argomentazioni, persuadendo con le sole armi della consequenzialità e della logica.
Il berretto a sonagli della pazzia è il lasciapassare che consente di accedere alla verità e di gridarla al mondo.
Al consorzio civile non resta che isolare il folle nel tentativo di preservare il suo delicato equilibrio interno: solo l’ennesimo simulacro che il protagonista lacererà scoppiando, nel finale, in un’orribile risata “di selvaggio piacere e di disperazione a un tempo”.

Note di regia
Prigionieri di un angusto carcere, soggetti alla tirannia delle convenzioni, gli interpreti sono costretti a disegnare brevi traiettorie, voli spezzati da barriere che ne stordiscono i più spontanei impulsi.
I personaggi sono pupi, marionette forme che imprigionano la vita vera sono circondati da simulacri della borghesia (poltrone, quadri, statue, lampadari…).
Si muovono e vivono in uno spazio delimitato, quasi costretti a vivere solo in quel quadrato piastrellato.
Si presentano al pubblico muti burattini che, una volta illuminati, prendono vita per raccontare la loro storia: maschere di ipocrisia, per esistere sono costrette a salvare ognuna il proprio ruolo nella società. Non importa chi dovrà soccombere l’importate è che l’ordine costituito non venga sovvertito.
Calibrando la parola sul gesto ed il gesto sulla parola, la regia affida alla recitazione il compito di restituire ai dialoghi il loro colore naturale nel perentorio rifiuto di ogni caricatura. Si sottolinea così che le maschere sono la normalità nel consorzio civile.
Gli anni venti del novecento fanno da ambientazione all’allestimento scenico, volutamente improntato ad un austero minimalismo.
Luci e musiche d’atmosfera incorniciano, in particolare, i momenti d’astrazione del Ciampa dal suo personaggio: i celebri monologhi nei quali la voce di Pirandello sembra distinguersi vividamente per enuclearne i gangli teorici.

Personaggi e interpreti
Ciampa SALVATORE LUZIO
Beatrice Florica ROSSELLA AVANZI
Assunta La Bella FRANCESCA CAMPOGALLIANI
Nina Ciampa ANNALAURA MELOTTI
Fifì La Bella GIANCARLO SANTARELLO
Spanò GIANCARLO BRAGLIA
La Saracena PAOLA DIVA POLIDORI
Fana ROBERTA BONFIGLIO

Le repliche
Si potrà assistere allo spettacolo “Il Berretto a sonagli” di Luigi Pirandello anche domenica 14 gennaio 2024 ore: 16:00, giovedì 18 gennaio 2024 ore: 20:45 sabato 20 gennaio 2024 ore: 20:45, domenica 21 gennaio 2024 ore: 16:00, giovedì 25 gennaio 2024 ore: 20:45, sabato 27 gennaio 2024 ore: 20:45