MANTOVA – Ore 10.30, il primo gruppo di turisti varca la porta d’ingresso del piano terra del Castello di San Giorgio per visitare la mostra dedicata alle nuove collezioni acquisizioni di Palazzo Ducale. Ideata da Stefano L’Occaso e Michela Zurla, con la collaborazione di Elena Montanari, l’esposizione illustra una selezione dei pezzi più importanti incamerati in tempi recenti dalle collezioni della reggia. Tra queste opere, pezzo di straordinaria importanza, è l’arazzo tessuto nella bottega di Nicolas Karcher e raffigurante Venere spiata da un satiro con putti, già esposto nella mostra dedicata a Giulio Romano nel 2019. L’arazzo fu commissionato da Federico II Gonzaga su disegno di Giulio Romano, come primo elemento della serie detta dei Puttini, di cui restano oggi altri pezzi divisi tra Lisbona, Milano e nella collezione del marchese di Northampton. Accanto a quest’opera vi sono esposti anche dei marmi: il busto di Battista Spagnoli opera di Bernardino Germani (l’unica nota che sia firmata) e un rilievo che è parte di un monumento funebre di cui si ignora la provenienza. In mostra anche due dipinti: uno dello Schivenoglia raffigurante Nettuno (1745 circa), verosimilmente parte della decorazione di un soffitto. Il secondo è la copia del Ritratto di Baldassarre Castiglione di Raffaello, eseguita da Walery Plauszewski nel 1874 direttamente al Louvre. Infine un disegno di Girolamo Brusaferro, raffigurante San Giovanni della Croce in adorazione della Trinità (1726-1728 circa.
Ingressi a Palazzo Ducale
Nei primi giorni di riapertura, dopo la chiusura forzata per colpa dell’emergenza sanitaria, i visitatori che hanno scelto Palazzo Ducale sono stati superiori alle aspettative: mille in pochi giorni. Mentre l’intero periodo di gratuità invece si è chiuso a quota 3.400.