“Le ali colorate”. Nel week end la mostra che unisce i bimbi di Nyumba Ali e Casa del Sole

MANTOVA – Grande curiosità a Mantova per l’installazione dell’artista italo-olandese Marta Nijhuis, che il prossimo week end sarà visitabile negli spazi dell’elegante Palazzo Beccaguti Cavriani. La mostra apre i battenti in concomitanza con il tanto atteso summit Italia-Africa, che si svolgerà a Roma e che, secondo gli intenti del governo dovrebbe permettere di guardare all’Africa in modo paritario, lontano da logiche “caritatevoli, paternalistiche o
assistenzialistiche”, come descritto nel Piano Mattei.

In tal senso pare profetico il progetto accolto lo scorso aprile da Casa del Sole Onlus e che
pone le radici nel lontano 2013, quando in Tanzania nasce la prima “classe” per bambini con disabilità, ispirata e condotta secondo il modello educativo del Trattamento Pedagogico
Globale e sugli insegnamenti di Vittorina Gementi, fondatrice della Casa del Sole.
Da allora, la via San Silvestro-Tanzania è stata percorsa da educatori, insegnanti, terapisti e
rappresentanti istituzionali del presidio mantovano, in un proficuo interscambio di
esperienze su un piano paritario e in cui la diversità è solo arricchimento reciproco. Casa del Sole e Nyumba Ali, realtà distanti 10.000 chilometri, ma unite dalla ricchezza della persona con disabilità e dalle emozioni uniche che sanno suscitare una visione e un vissuto altri rispetto alla consuetudine.

Amicizia e crescita reciproca che hanno preso forma e concretezza grazie all’intuizione e
all’opera di Marta Nijhuis e che, diventate una installazione realizzata in collaborazione con
i bambini della Nyumba Ali in Tanzania e della Casa del Sole di Mantova, ha trovato dimora,
il 27 e 28 gennaio, alla Galleria Disegno di Palazzo Beccaguti Cavriani a Mantova.
Un progetto partito nella primavera 2023 quando l’artista domanda alle educatrici ed agli
educatori di lavorare con i bambini ad un progetto sul colore, perché i piccoli ospiti delle due strutture le regalino le emozioni del loro sentire. Questi fogli policromi, come pennellate, consentono a Nijhuis di assemblare un grande dipinto immersivo realizzato a molte mani. I visitatori della mostra sono invitati, se lo desiderano, a lasciarsi fotografare dall’artista nel cuore dell’installazione, per poi ricevere il ritratto digitale via email a fronte di una piccola  donazione. I proventi di ciascun ritratto fotografico saranno devoluti all’associazione

Nyumba ali odv, realtà che vive di volontariato e della generosità delle persone, senza
attingere ad aiuti di Stato. “C’è una casa in Africa – racconta l’artista – nella regione di Iringa, dove si può imparare a volare. Vi hanno abitato Mage, Viki, Ageni. Vi ha abitato Zawadi. E da quando si è sparsa la voce che qui anche chi non aveva voce ha parlato, che anche chi non aveva le gambe si è alzato, in molti altri sono venuti a chiedere asilo. La Nyumba Ali, la casa con le ali, da anni accoglie quei bambini che per una ragione o per l’altra non potevano sognare il cielo e a ciascuno ha consentito di costruirsi un paio di ali per sognare oltre il cielo: le nuvole, il sole, le stelle. Un giorno ho chiesto ai bambini della casa volante di raccontarmi come ci si senta lassù, quando l’aria accarezza i capelli e gli uccelli ti sfrecciano accanto. Loro hanno risposto con una lettera senza parole, fatta di fogli colorati dalle loro piccole mani con acrilici e tempere. E siccome le cose che affidiamo al vento hanno la vocazione del viaggio, la lettera dei bambini della casa con le ali è arrivata fino in Italia, a Mantova, ai bambini della Casa del Sole, che hanno risposto con altri colori celesti, finché la lettera è diventata un romanzo di cinquecentotré pagine d’arcobaleno, giunto fra le mie mani come un miracolo di Le ali colorate del sole luce. Ho preso allora le pagine di questa storia variopinta, le ho messe sulla mia tavolozza e ho cominciato a dipingere con i colori dei bambini del cielo e del sole, fino a far danzare i loro pensieri alati nello spazio, sino a farli cantare, insieme, la canzone del vento, che ogni voce rende molteplice, che ogni sogno rende immenso”.