Le collezioni d’arte della Fondazione Bam si trasferiscono al Diocesano. Dal 6 luglio la mostra dei maestri mantovani del ‘900

MANTOVA – Nuova casa per gran parte delle opere della collezione della Fondazione Banca Agricola Mantovana che si trasferiscono al Museo Diocesano Francesco Gonzaga. Si inaugura così la collaborazione tra i due enti.
Il trasferimento delle opere risponde all’esigenza manifestata dalla Fondazione di rendere maggiormente accessibile il suo patrimonio culturale, finora conservato nei caveaux, perché la cittadinanza e gli studiosi possano più facilmente ammirare e consultare le opere d’arte.


La direzione del Museo Diocesano ha per questa finalità predisposto gli ambienti un tempo dedicati al settimanale “La Cittadella”, adiacenti al chiostro, come magazzino allestito ex novo e attrezzato per ospitare i quadri.
Il nuovo deposito denominato “Spazio ‘900” sarà, su prenotazione, disponibile agli studiosi che in futuro si dedicheranno ad approfondire le ricerche sulla collezione della Fondazione Banca Agricola Mantovana.
Il Museo si impegna inoltre a programmare per il futuro una serie di iniziative espositive con la finalità di valorizzare la collezione presentandola ad un pubblico più ampio.
La raccolta, dalla sua costituzione avvenuta nel 2000, ad oggi conserva più di 300 opere, articolate in 5 sezioni:
Quadri Antichi, ‘900 mantovano, Maestri fotografi nazionali, donazione Lanfranco, donazione Vanni Viviani.
Le opere che troveranno ospitalità al Museo riguardano i maestri mantovani del ‘900, dai quali verrà operata una selezione, a cura di Alberto Bernardelli, per allestire la prima mostra della collezione aperta al pubblico, con ingresso gratuito nella Sala delle Colonne, dal 6 luglio al 4 agosto, nei giorni di venerdì, sabato e domenica dalle 9:30 alle 12 e dalle 15 alle 17:30.

Alcuni scatti della mostra

“La Diocesi di Mantova e l’associazione Mirabilia – che gestisce il museo Francesco Gonzaga – sono particolarmente soddisfatti e riconoscenti alla Fondazione BAM per l’accordo raggiunto, che consente di valorizzare le collezioni d’arte del Novecento della Fondazione stessa e gli spazi dell’ex convento agostiniano – spiega don Stefano Savoia, direttore del Museo Diocesano – i dipinti dei grandi maestri mantovani del secolo scorso trovano la loro naturale collocazione sotto le suggestive volte trecentesche di quella che in origine era la sala capitolare dei frati, sapientemente illuminate secondo le indicazioni progettuali dell’architetto Roberto Soggia, amico e collaboratore del Museo, e allestite in un percorso artistico che accoglie una selezione della collezione curata da Alberto Bernardelli.
Il termine “deposito visitabile”, che inizialmente avevamo individuato per indicare gli spazi dove sono custodite le rimanenti opere, è risultato riduttivo: i tre ambienti comunicanti e il vano attrezzato con rastrelliere scorrevoli idonee per la visione dei dipinti, assieme alla sala per le mostre temporanee, costituisce ben più di un semplice “deposito”, ma un articolato sistema di luoghi, denominato “Spazio ‘900”, un po’ galleria d’arte, un po’ atelier, un po’ studio d’artista, dove la sicurezza e la visitabilità si uniscono all’atmosfera che solo tanti oggetti d’arte ravvicinati possono suscitare. Non si tratta quindi di un semplice “trasferimento”, ma dell’inizio di un processo di riappropriazione culturale di un patrimonio che i mantovani possono sentire vicino e fruibile.”

Il depositi visitabile

“La Fondazione ha deciso di rendere visibile il suo patrimonio alla città per questo, con iniziative come quella che presentiamo oggi, le nostre collezioni sono più vicine ai cittadini che poi è lo scopo per cui è nata la Fondazione – spiega il presidente della Fondazione Bam, Alberto Arrigo Gianolio – le sinergie sono fondamentali in questo modo le opere avranno una visibilità adeguata che lascerà un segno nel tempo”

“L’obiettivo mio e della Fondazione BAM era quello di rendere ancora fruibili le opere del ‘900. Siamo felici della collaborazione che si è creata con la Diocesi e l’associazione Mirabilia, colpiti, da subito, dell’entusiasmo di don Savoia e dei suoi collaboratori; sono convinto che le nostre opere potranno tornare a “vivere” e a essere valorizzate e che, al contempo, ne possa essere arricchito ulteriormente il già prestigioso Museo Diocesano” – commenta il direttore generale di Fondazione Bam, Luca Giovannini.

La mostra temporanea sarà visitabile fino al 4 di agosto. Poi i quadri saranno portati nello “Spazio ‘900” e la sala delle colonne resterà a disposizione per altre eventuali mostre che potranno essere allestite con i diversi quadri contenuti nel deposito.
La mostra è ad ingresso libero, per il deposito, invece, è necessaria la prenotazione.