Con Mantova Medievale rivive la vita quotidiana del XIV sec. In piazza Alberti l’antico mercato della città

MANTOVA –  Torna Mantova Medievale ma non più nella tradizionale veste sul lungolago Gonzago, con tanto di rievocazione finale della battaglia, Gonzaga con cui si era abituati a conoscerla.
Sabato e domenica prossima l’Associazione Culturale “Mantova Medievale, La Compagnia della Rosa a.d. 1403” proporrà infatti l’evento in piazza di Leon Battista Alberti così come spiegato stamani in via Roma dal presidente Marcello Bertolini e dal consigliere Sebastiano Formigoni, affiancati dall’assessore alla pubblica istruzione Serena Pedrazzoli.
Nell’anno dantesco i membri dell’associazione animeranno le vie della città per mostrare alla cittadinanza quella che poteva essere la vita quotidiana nel XIV secolo a Mantova secondo, non una ricostruzione folkloristica, ma una seria ricostruzione fortemente basata sui principi dell’Archeologia sperimentale e la metodologia “Touch the past” con cui si possa vivere in prima persona consuetudini, antichi mestieri, abiti e lavori, il tutto basato su studi e ricerca scientifica. Attività principale dell’edizione 2021 sarà quindi la “Riproduzione dell’antico mercato di Mantova” che si sviluppava sui
sagrati delle chiese e protrae tuttora nelle piazze di Mantova.

Le attività e i mestieri proposti, pertanto vanno a ricalcare quello che si può trovare sia nelle fonti scritte, in particolare sia negli Statuti Bonacolsiani di inizio XIV secolo che negli Statuti Gonzagheschi ordinati da Francesco I Gonzaga nel 1403, come pure nelle fonti pittoriche, quali gli affreschi della chiesa di San Francesco a Mantova, oppure materiali (vedi mostra Archeologia Urbana a Mantova), suddividendosi in corporazioni e sezioni coerenti che lungo un percorso sempre più immersivo portano il pubblico ad apprezzare e a conoscere svariati aspetti, anche controversi della vita medievale.

Quanto proposto, quindi andrà a toccare i seguenti aspetti:
– Il pellegrinaggio, con rievocatori che impersoneranno i pellegrini sulla via di Roma e tutte le
figure che ruotano attorno a questo fenomeno di Fede e di cultura, il tutto secondo quanto
riportato nelle fonti.
– la produzione di materiale di tutti i giorni, dalla candela agli oggetti in legno
– la produzione di testi, con uno scriptorium
– la produzione di maglie di ferro, “abito della guerra” fondamentale il cui uso è citato negli Statuti
e oggetto copiato dalle armature delle Grazie presenti al Museo Diocesano
– la produzione di oggetti quotidiani quali coltelli, ceramiche
– l’orafo, di cui abbiamo ancora il ricordo vivido in “via degli orefici”
– la produzione dei panni di lana, il ricamo e la sartoria
– la caccia e il rapporto tra l’incolto e il coltivato nella vita di tutti i giorni
– il cerusico con lo speziale
– il conio di monete mantovane e straniere ricostruite in base a quanto contenuto nella collezione
privata del Museo Numismatico Fondazione Bam
– in contraltare con la prima postazione la baratteria, con i giochi leciti e illeciti secondo gli statuti,
a cui si affiancherà anche la forza di “polizia” intesa come quanto riportato nelle fonti quale
espressione del Signore della Città.

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