“One day one day”, il docufilm sui braccianti agricoli nell’iniziativa della Cgil di Mantova

MANTOVA – Un esercito di invisibili, stranieri, senza documenti e spesso vittime dello sfruttamento e del caporalato. Sono soprattutto braccianti agricoli e vivono in condizioni disumane nel ghetto di Borgo Mezzanone, baraccopoli in provincia di Foggia, dove l’umanità sembra essersi presa una pausa. Una realtà che spesso dimentichiamo esista, ma c’è ed è a pochi passi da noi. A raccontarla, nel docufilm “One day One day”, dal forte impatto emotivo e dall’indubbio impegno sociale, ci ha pensato il giovane regista Olmo Parenti. Lunedì 18 luglio il docufilm sarà presentato e proiettato gratuitamente, alle ore 21 nell’Arena estiva del cinema Mignon (via Benzoni, Mantova), in una serata organizzata dalla Cgil di Mantova assieme alla propria categoria Flai che si occupa del lavoro in agricoltura. Ospite della serata il regista Olmo Parenti, figlio del regista mantovano Davide, che parlerà del suo lavoro insieme al pubblico. Il film, inizialmente uscito senza distribuzione, dapprima è stato proiettato nelle scuole e successivamente, dopo il successo riscosso, come film “vietato ai maggiori”, arriva anche nelle sale cinematografiche.

“A segnalarci questo docufilm – spiega il segretario generale della Cgil di Mantova, Daniele Soffiati – è stato Pif in occasione della presentazione del suo film sui precari organizzata dalla Cgil lo scorso 26 aprile all’Ariston di Mantova. Ci è sembrato un ottimo modo per mettere sotto i riflettori il problema enorme del lavoro dei braccianti stranieri in agricoltura, spesso sfruttati e vittime di caporalato. Si pensi che in Italia vivono più di 500mila immigrati senza documenti e in condizioni di precarietà estrema”.

“La nostra categoria – spiega Marco Volta, segretario provinciale della Flai Cgil Mantova – cerca di intercettare questo tipo di lavoratori, ma le difficoltà nel farlo non sono poche. Come categoria che si occupa dei lavoratori agricoli, in questi anni abbiamo organizzato iniziative a livello nazionale per cercare di raggiungere in maniera sempre più capillare i lavoratori sfruttati nelle campagne, contribuendo a contrastare forme di criminalità organizzata”.

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