Pisanello e Giulio Romano per il grande autunno d’arte a Mantova

MANTOVA – Nel 1960 questi erano i dipinti seicenteschi che si presentavano in quella che alcuni anni più tardi sarebbe diventata la celebre Sala del Pisanello grazie all’eccezionale scoperta realizzata dall’allora sovrintendente Giovanni Paccagnini dello splendido ciclo decorativo di tema cavalleresco dipinto a tecnica mista intorno al 1430 appunto dal Pisanello, che stava al di sotto delle opere del seicento.
E oggi Palazzo Ducale, vuole celebrare i 50 anni proprio dall’esposizione curata dallo stesso Paccagnini che fece conoscere al mondo una delle più importanti acquisizioni nel campo della storia dell’arte nel XX secolo. Lo fa con la mostra “Pisanello il tumulto del mondo” presentata oggi e che sarà aperta da domani al prossimo 8 gennaio.

L’esposizione, prodotta e promossa da Palazzo Ducale di Mantova fa parte di un programma di ampia visione e lungo periodo per la valorizzazione dell’opera e della Sala dedicata all’artista, insieme all’attigua Sala dei Papi. È stato infatti ripensato in maniera permanente l’allestimento dell’intero ambiente (9,50×17,50 m; 3 pareti su 4 hanno svelato anche le sinopie della composizione affrescata; 100 mq tra affreschi e sinopie) per la miglior fruizione di un ritrovamento eccezionale del patrimonio artistico italiano. Il progetto restituisce una leggibilità completa delle pitture, strappate e ricollocate oltre cinquant’anni fa, grazie a un nuovo sistema di illuminazione. Una luce calda e rivolta sui dipinti murari di Pisanello – al posto della precedente luce diffusa naturale – esalta i riflessi degli inserti dorati e i magnifici dettagli del disegno. Inoltre, una pedana sopraelevata consente al visitatore di apprezzare le pitture alla corretta distanza calcolata dall’artista, dato che fino ad oggi il percorso di visita si trovava a una quota più bassa di ben 110 cm a causa delle successive trasformazioni della sala.

La presentazione della mostra sul Pisanello ha visto allo stesso tavolo il direttore del Ducale Stefano L’Occaso, il sindaco di Mantova Mattia Palazzi e il direttore della Fondazione Palazzo Te Stefano Baia Curioni. Questo perché l’8 di ottobre aprirà invece nella villa giuliesca la mostra “Giulio Romano la forze delle cose” che rimarrà allestita sempre sino all’8 gennaio. Le due esposizioni fanno parte di un unico progetto intitolato “Autunno d’arte a Mantova” che rimarca quella sinergiae unità d’intenti  vista negli ultimi anni tra il Ducale e il Comune di Mantova “per raggiungere la quale ci sono voluti decenni” ha dichiarato il sindacoi Mattia Palazzi.
ll progetto espositivo al Te celebra l’energia creativa di Giulio Romano come designer di oggetti di alta rappresentanza. Grazie alla sua inesauribile fantasia nel Cinquecento la corte di Mantova divenne un avamposto nel campo del design europeo, capace di influenzare il gusto di tutte le altre più importanti corti del continente
Eccezionalmente, in collaborazione con Factum Foundation e Factum Arte, cinque oggetti disegnati da Giulio Romano soostati ricreati come oggetti tridimensionali in argento avvalendosi della più sofisticate tecniche digitali e dei migliori laboratori artigiani specializzati.

Vedi tutti i dettagli delle due mostre nel video servizio con le interviste al direttore del Museo di Palazzo Ducale Stefano L’Occaso, al curatore della mostra a Palazzo Te Guido Rebecchini e al direttore della Fondazione Palazzo Te Stefano Baia Curioni 

 

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