Primo novembre a Mantova? Sulla tavola non possono mancare i “caldi dolci” 

MANTOVA – Ci sono alcune tradizioni che rimangono tali anche con il passare degli anni, ed è bello così. Una di queste è quella dei “caldi dolci”, che si possono trovare per una sola settimana nel periodo dei Santi e dei Morti e che gli appassionati attendono sempre con grande trepidazione.
Ma come sono fatti?
Latte, burro, pinoli, frutta candita e uvetta tutto mescolato insieme al fioretto di farina speziato e per finire una spolverata di zucchero a velo.
Una tradizione mantovana vecchissima, bisogna andare indietro al 1800 e c’è chi dice risalgano anche ai tempi dei Gonzaga, anche se con qualche variante di ingrediente.
“Li prepariamo da oltre 50 anni per questi 6-7 giorni a cavallo dei giorni dei Santi e dei Defunti – spiega Gianni Comparini, titolare della pasticceria La Tur dal Sucar – e la ricetta in tutti questi anni non è mai cambiata”.

E’ un dolce senza mezze misure per il quale o si va pazzi, o proprio non piace. Alla Tur da Sucar li preparano da sempre con gli stessi ingredienti e la stessa passione sfornandone a migliaia al giorno, ma solo ed esclusivamente in questa settimana dell’anno.
“Prima era un tradizione solo della città – continua Comparini – adesso invece, da un po’ di anni si sta allargando anche ai comuni vicini, il bello è che i mantovani scelgono ancora questa tradizione, anche le nuove generazioni continuano a cercare i “caldi dolci”.
Caldi perchè scaldati un pochino, anche solo sul termosifone, sprigionano tutti i loro aromi speziati, avvolgendo chi li assaggia in un mix di autunno e anteprima di Natale.
C’è solo una regola da rispettare: prenotarli, perchè altrimenti si rischia di rimanere senza.