MANTOVA – Riapre le porte al pubblico il Creative Lab di Lunetta e lo fa con una doppia esposizione che verrà inaugurata sabato 5 giugno alle 18.
Le gallerie ospiteranno
“Lei è le altre”: le illustrazioni di Sara Cimarosti
Sono dieci ritratti al femminile di donne che per vari motivi hanno per l’artista hanno un significato simbolico. Ognuna di loro rappresenta tante altre donne con cui condividono esperienze o professioni, ma non necessariamente: indicativamente ognuna di queste donne rappresenta un’idea di emancipazione e perseveranza. E soprattutto, sono tutte sono mosse da passione: Alfonsina Morini Strada (1891 – 1959) “ciclista”, Artemisia Lomi Gentilenschi (1593 – 1656 ca) “pittrice”, Gaetana (Gae) Emilia Aulenti (1927 – 2012) “designer, architetta”, Ilaria Cucchi (1974) “attivista per i
diritti umani”, Irma Bandiera (1915 – 1944) “partigiana”, Isabella D’este (1474 – 1539) “magnate, politica, collezionista d’arte”, Margherita Hack (1922 – 2013) “astrofisica, divulgatrice scientifica, attivista”, Maria Montessori (1870 – 1952) “educatrice, pedagogista, medico, filosofa”, Leonilde (Nilde) Iotti (1920 – 1999) “insegnante, politica, partigiana”, Samantha Cristoforetti (1977) “astronauta, ingegnere, pilota“.
“Il peso della città. Prospettive orientali”: le fotografie di Alessandro Zanoni
La fotografia di Alessandro Zanoni ci invita a riflettere sull’urbanizzazione ipertrofica asiatica quale fenomeno in grado di riassumere i connotati dello sviluppo globale nel nuovo Millennio. I suoi resoconti di viaggio tra i colossi insediativi cinesi documentano la volontà risoluta, grintosa, energica, talvolta polverosa o apparentemente spietata espressa dai giganteschi mutamenti dello skyline metropolitano. Come a Shanghai di Dust Never Sleeps (2015), o in Wuhan Boulevard (2016) nella città poi resa nota dalla pandemia, o a Shenzen di Precarious Life (2018). Una determinazione che appare più vigorosa, a tratti surreale quando lo sguardo si sposta nelle remote lande della
Mongolia Interna cinese. Tra le “new towns” di Ordos, Hohhot, and Baotou osservate in The Post War Dream (2016). La città come linguaggio che assoggetta, plasma e riunisce il destino dei popoli, dettando le condizioni abitative e di mobilità. La città diventa il luogo ed espressione delle civiltà in ogni dove ed epoca: l’insieme di caratteristiche che distinguono ciò che è dentro da ciò che è fuori delle mura, e quindi delle possibilità umane. L’esposizione è curata da Steve Bisson di Urbanautica.
L’esposizione resterà visitabile ad ingresso gratuito dal 5 giugno al 10 luglio, ogni mercoledì e sabato dalle 15.30 alle 18.30.
Chi sono i due artisti
Sara Cimarosti nasce a Mantova nel 1973. Dopo il diploma all’Istituto d’arte si trasferisce a Urbino, dove studia all’ISIA progettazione visiva, grafica editoriale e fotografia. Dopo alcune esperienze in altre città italiane e un piccolo periodo passato in Germania, si stabilisce a Bologna dove tutt’ora vive, da oltre vent’anni. Con lo di pseudonimo di Violetta Testacalda progetta e realizza animali e personaggi tridimensionali, costruendo i modelli, cucendo e dipingendo il tessuto, ambientandoli spesso in diorami di legno, carta, rami e altri materiali. Collabora con negozi e spazi culturali esponendo e vendendo i propri pezzi. Parallelamente lavora come visual designer e illustratrice all’interno di agenzie di comunicazione e in seguito come libera professionista collaborando con case editrici, agenzie e aziende, con piccole etichette musicali in Italia e all’estero. Realizza grafiche e artwork di copertina per dischi, sempre con un’attenzione particolare all’illustrazione, da sempre l’elemento perno che accompagna quasi tutto il lavoro di Sara.
Alessandro Zanoni è un artista italiano poliedrico. Laureato nel 1992 all’ Istituto Europeo di Design di Milano, ha avviato la sua carriera professionale come direttore artistico nella pubblicità. Dedicato dapprima esclusivamente alla stampa, osserva progressivamente la trasformazione digitale della sua professione e a poco a poco la fotografia digitale è diventata la sua chiara preferenza come nuovo mezzo per esprimere la sua creatività. Nel 2014, la sua carriera di fotografo professionista è stata lanciata e ha ottenuto rapidamente diversi premi internazionali: International Photography Awards (2014, 2015, 2016, 2018), Sony World Photography Awards (2016, 2019), Lens Culture Travel Photography Awards (2018), e Lens Culture Street Photography Awards (2019). Da allora, Alessandro Zanoni è stato pubblicato su numerose riviste prestigiose tra cui Life, Vice, Style Magazine e ha mostrato il suo lavoro in tutte le grandi città del mondo (tra cui New York, Milano, Napoli, Parigi, Hong Kong, Londra). Attraverso il suo obiettivo, mette in mostra paesaggi urbani deserti ed evidenzia il paradosso tra le linee geometriche dei paesaggi urbani e il vuoto e l’immobilità delle sue aree deserte, aprendo una finestra su un mondo parallelo onirico quasi post-apocalittico.