SUZZARA – Ieri presso il Centro Culturale Piazzalunga si è svolta la presentazione del libro di Elena Prandi, “Santa Eurosia. Un culto agrario dai Pirenei spagnoli alla Pianura Padana”.
Elena Prandi, laureatasi nel 1992 in Storia Antica presso l’università Alma Mater di Bologna con una tesi su Santa Eurosia, ha frequentato il triennio di studi presso l’École des Hautes Études di Parigi conseguendone il Diploma di Dottorato, nonché il corso di Biblioteconomia presso l’Università La Sapienza di Roma.
Il libro, che origina dalla tesi di laurea, ricostruisce l’arrivo e la diffusione in Italia del culto di Eurosia: dopo la battaglia di Pavia (1525), che sancì il predominio spagnolo in Italia, essa fu «adottata» soprattutto in ambito contadino e campestre sino a quando, seguendo la sorte dei santi specializzati in generale, la sua presenza si andò spegnendo sino a cessare all’inizio del XX secolo, al punto che se ne perdette la memoria. Ciò non toglie che le testimonianze patronali e pittoriche siano presenti là dove il culto fu più seguito, in particolare nel territorio mantovano: è la santa patrona di Brusatasso, dove ancora si celebra una processione in suo onore.
Santa Eurosia è una santa di origine boema del IX secolo che, giunta sui Pirenei spagnoli per il matrimonio con un nobile del luogo, venne martirizzata dagli arabi. Il culto della santa fu assai presente nell’area padana, ad alta vocazione agricola, sia per la sua funzione anti tempestaria che di protezione dei raccolti.
La Chiesa cattolica, nella proclamazione dei santi, privilegia le «virtù manifestate in modo eroico». Il martirio è la massima espressione della vita cristiana e dunque Eurosia fu riconosciuta santa per la motivazione più evidente.
Il libro è stato presentato da Giancorrado Barozzi, storico e già direttore dell’attività scientifica dell’Istituto Mantovano di Storia Contemporanea. Prima della presentazione, al piano superiore della Biblioteca (PiazzaAlta), è stata scoperta una targa in memoria di Elena, prematuramente scomparsa ai primi di dicembre 2020, posizionata su iniziativa delle associazioni «Cesare Zavattini», Amici del Premio, Auser, Amici del Museo e del periodico «Cronache sanitarie». Dopo la benedizione del parroco monsignor Paolo Gibelli, è intervenuto il sindaco Ivan Ongari che ha ricordato le qualità umane e professionali di Elena, già responsabile delle attività culturali del Centro Piazzalunga. In conclusione è intervenuto il padre, prof. Carlo Prandi, che oltre a ringraziare l’Amministrazione comunale e le associazioni promotrici, ha ricordato il percorso culturale, scientifico e professionale della figlia.