MANTOVA/CREMONA – Rinasce il Festival Terre d’Acqua L’Opera Galleggiante: dall’11 luglio al 21 settembre in alcuni Comuni, tra Cremona e Mantova, si svolgerà la nuova edizione “Lucciola Lucciola”, promossa dall’Associazione Terre d’Acqua, sotto la direzione artistica Giuseppe Romanetti, un progetto a cura della compagnia Rodisio, realizzata con il contributo di Fondazione Comunitaria di Cremona e Fondazione Comunità Mantovana Onlus, in collaborazione con Associazione Il Torrazzo.
Dieci gli appuntamenti della rassegna con spettacoli immersivi pensati per i luoghi di grande suggestione artistica e naturalistica del territorio che li ospiteranno, piccoli riti collettivi per celebrare l’estate. «Il Festival Terre d’Acqua L’Opera Galleggiante, intitolato Lucciola Lucciola, vuole riprendere un discorso interrotto anni fa ma vuole essere anche un momento per ripensare il ruolo del teatro nella società contemporanea e per costruire cornici di comunicazione culturale che riescano ad essere aggreganti e pervasive, senza rinunciare alla qualità – dichiara il direttore artistico Giuseppe Romanetti -. Occorre lavorare perché gli spazi pubblici diventino sempre più luoghi di passione, discussione e condivisione, nel tentativo di ridare alla cultura e al teatro, un posto nella società. Partendo, per ora, dalle nostre certezze e dalle nostre riflessioni vogliamo parlare di teatro, della sua organizzazione e del suo modo di stare tra le cose quotidiane».
Il Primo appuntamento sarà giovedì 11 luglio (ore 21) in Piazza del Torrione di Commessaggio con “Storia di un ruscello” una partitura danzata da Erica Meucci in uno spazio vuoto, raccolto e intimo con al centro una grossa pietra sulla quale si muove.
Un piccolo inno alla creazione, un omaggio ai bambini, a partire dai 3 anni, e alla loro straordinaria forza d’immaginazione, è “Ode alla vita” della compagnia Rodisio, che sarà presentato giovedì 18 luglio (ore 21) presso la Cascina Cipriani di Spineda (Cremona). In scena due vecchi decrepiti ma sorridenti, storti e tremolanti, ci raccontano, senza parole, la loro meravigliosa storia. Non rinunciano ma festeggiano, ricordano, cadono, lanciano coriandoli, mangiano, litigano, si mettono a letto sotto una mezza luna con lucine di festa, amoreggiano, riprendono un party infinito che non vogliono smettere. Fragili e forti al tempo stesso, pieni di felicità e gioia, raccontano di sentimenti piccoli e profondi, con purezza, innocenza, poesia e spensieratezza.
Un elogio all’immaginazione, una satira di costume in cui piccoli uomini e i loro grandi sogni si scontrano in un buffo gioco scenico, è “Sandokan o la fine dell’Avventura” de I Sacchi di Sabbia in scena martedì 23 luglio (ore 21) all’Ex Residenza Ancelle della Carità di Casteldidone (Cremona). Tratto da “Le Tigri di Mompracem” di Emilio Salgari, scrittura scenica di Giovanni Guerrieri, con Gabriele Carli, Giulia Gallo, Giovanni Guerrieri, Enzo Illiano. Attorno al tavolo di una cucina, quattro personaggi vivono le intricate gesta del pirata malese. Perno dell’azione è l’ortaggio: carote-soldatini, sedani-foresta, pomodori rosso sangue, patate-bombe. Cucchiai di legno come spade, grattugie come cannoni, una bacinella d’acqua per il mare del Borneo. La cucina è casa di Sandokan, nave dei pirati, villa di Lord Guillonk, foresta malese, spiaggia di Mompracem.
Mercoledì 24 luglio (ore 21) alla Chiesa Vecchia di Scandolara Ravara (Cremona), Nicola Bortolotti e Rosario Tedesco presentano “La verità è un intreccio di voci – 10 domande di Gitta Sereny”, progetto e lettura di Rosario Tedesco. Franz Stangl è stato comandante dei campi di sterminio di Sobibór e Treblinka, in Polonia, nel 1942-1943. L’unico comandante di campi di sterminio portato davanti a un tribunale, sopravvissuto alla guerra, fuggito in Brasile, viene arrestato nel 1967 e incarcerato a Düsseldorf, in Germania. Nella sua cella, nel 1971, Gitta Sereny, una giornalista inglese ebrea, lo intervista per 70 ore, facendosi raccontare la sua vita, scendendo con lui in quella oscurità, ponendo le domande eterne che da sempre ci assillano su come e perché tutto ciò è stato possibile, nella speranza di potersi avvicinare a quella verità che possa gettare luce nelle tenebre.
La rassegna riprenderà nel mese di settembre con altri appuntamenti. Venerdì 6 settembre (ore 21), alla Chiesa Castello di S. Martino dall’Argine, Amina Amici/Zerogrammi presenta lo spettacolo di danza “Magnificat” in cui la danzatrice presenta lo studio sulla figura della Vergine Maria in una duplice ricerca sul femminile e sulla scrittura coreografica a partire da studi e suggestioni pittorico-iconografiche. Si domanda cosa potesse pensare intimamente Maria, cosa abbia potuto provare in seguito a eventi di vita così straordinari, come tutto questo si sia inscritto nel suo corpo. Il movimento di un dipinto, un frammento di spazio-tempo dei pensieri più intimi di Maria, in relazione agli accadimenti della sua vita straordinaria: gli autori e i quadri scelti contribuiscono alla scrittura e alla dinamica nel movimento.
Sabato 7 settembre (ore 21) presso il Giardino di Villa Pasquali a Sabbioneta, la compagnia Rodisio presenta “Il lupo e la capra” di e con Davide Doro e Manuela Capece, spettacolo di grande successo per bambini (dai 5 anni) e adulti, Premio EOLO Miglior Spettacolo Teatro Ragazzi Italiano, ispirato a In una notte di temporale di Y. Kimura, autore giapponese tradotto in tutto il mondo.
Pensata appositamente per la rassegna e i suoi luoghi, è la passeggiata in cuffia “I racconti del bosco”, curata dalla compagnia Rodisio, che sarà presentata sabato 14 settembre (ore 18) presso il Giardino della Villa Comunale di Cella Dati (Cremona), regia e drammaturgia Manuela Capece e Davide Doro, con Davide Doro e Francesca Tisano. Un’esperienza rivolta a gruppi di bambini (dai 5 anni) e adulti, con due fiabe classiche come “Pollicino” e “L’ossicino magico”, che parlano di femminile e maschile, raccontate attraverso una passeggiata in cuffia, per vivere una storia antica e ascoltare la natura che ci circonda. La passeggiata replicherà domenica 15 settembre (ore 18) al Parco Golena di Casalmaggiore (Cremona), lungo le rive del Po.
Venerdì 20 settembre (ore 21) alla Villa di Rivarolo del Re (Cremona), Clelia Cicero presenta “Première étude sur Piaf”. Nata il 19 dicembre 1915 a Parigi, Edith Piaf è la cantante francese più celebre nel mondo, interprete della canzone più famosa di sempre, La vie en rose. Sono passati 100 anni, ma questi due primati restano e, non solo in Francia, Edith Piaf è un’istituzione. Clelia Cicero ha iniziato a cantare i suoi brani alla fine del 2011; con questo progetto ha fatto il giro del mondo ed è stata finalista di una delle puntate di “Tali e Quali” su Rai Uno, lo show condotto da Carlo Conti. Oggi ricanta le sue canzoni senza nessun tentativo di imitazione, attraverso un rinnovamento musicale e una personalissima interpretazione, per comunicare al presente l’essenza e la contemporaneità della musica di Piaf.
Sabato 21 settembre (ore 21) alla Chiesa di Caruberto di San Martino del Lago (Cremona), Maurizio Rippa presenta “Piccoli Funerali”, con Maurizio Rippa (voce) e Amedeo Monda (chitarra), spettacolo vincitore nel 2019 della VI edizione de I Teatri del Sacro – Ascoli Piceno. “Piccoli Funerali” è una partitura drammaturgica e musicale che alterna un piccolo rito funebre ad un brano dedicato a chi se ne è andato. Una dedica che è un atto d’amore, un regalo e un saluto, un momento intimo e personale, che trova forza nella musica. Ogni brano è un gesto che riporta ad una memoria. Uno spettacolo commovente e dolcissimo capace di accogliere il dolore e trasformarlo in rinascita.