MANTOVA – “Satiro che trascina l’asino di Sileno”: è questo il nome del prezioso disegno che un benefattore, che desidera restare anonimo, ha donato alle collezioni di Palazzo Ducale. Il foglio fu realizzato da Giovan Battista Bertani (1510 circa – 1576), prefetto delle fabbriche gonzaghesche, per la decorazione della Sala di Bacco della palazzina della Rustica, il cui programma di affreschi fu definito a partire dagli anni Sessanta del Cinquecento dallo stesso allievo di Giulio Romano.
Il Direttore di Palazzo Ducale Stefano L’Occaso racconta: “Il disegno passa sotto il nome di Giulio Campi (o meglio, “Attributed to Giulio Campi”) a un’asta Sotheby’s, a Londra nel 2000. Nel 2007, a seguito di alcune ricerche e di un attento studio, lo attribuisco a Giovan Battista Bertani e lo identifico come preparatorio per la camera di Bacco nell’appartamento della Rustica, in Palazzo Ducale. Si tratta infatti di un disegno che fa serie con altri fogli ricondotti, assieme al caro amico Renato Berzaghi, proprio al Bertani. Nel volume degli atti del convegno su Giulio Romano tenutosi l’anno scorso in collaborazione con l’Accademia di San Luca di Roma – di prossima pubblicazione – sarà presente un efficace riepilogo delle invenzioni grafiche bertaniane per la Rustica nel contributo della storica dell’arte Luisa Berretti, la quale accoglie l’identificazione del disegno in esame in relazione alla camera di Bacco. A conferma della proposta attributiva, il foglio è stato incluso nella checklist dei disegni di Bertani pubblicata da Berzaghi nel 2011, ma nel successivo passaggio in asta (Londra, Christie’s, 2020), il disegno è stato ancora schedato come “Circle of Giulio Campi”, ignorando la precedente bibliografia. La strana sagoma del foglio permette di collocare idealmente l’esecuzione pittorica che ne discese in uno degli spicchi agli angoli della camera di Bacco: la sagoma leggermente curva del margine sinistro coincide con l’imposta della volta. Gli altri disegni legati agli angoli della medesima stanza hanno infatti identiche forme. Oltre al foglio donato a Palazzo Ducale – prosegue L’Occaso – che come abbiamo visto può essere ricondotto all’angolo sud est dell’ambiente, sono noti in relazione alla sala stessa anche una serie di altri disegni: due del Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi (inv. 15982F e inv. 15983F); uno al Louvre, Département des Arts graphiques (inv. 6044r); uno a Windsor Castle, Royal Collection Trust (inv. 990307); uno dei Musées Royaux des Beaux-Arts de Belgique di Bruxelles (inv. 4060/2833); uno alla Staatliche Graphische Sammlung di Monaco di Baviera (inv. 2518); due in collezione privata, uno dei quali noto anche tramite una copia presso l’Herzog Anton Ulrich-Museum di Braunschweig (inv. Z 2790)”.
Il disegno donato
Dopo aver operato nella bottega di Giulio Romano, Giovan Battista Bertani divenne prefetto delle fabbriche per i Gonzaga nel 1549 e da allora – fino alla sua morte avvenuta nel 1576 – progettò architetture e decorazioni esattamente come Giulio aveva fatto prima di lui. Ereditandone la carica, Bertani ne raccolse anche il metodo compositivo e creativo, oltre a un forte legame da un punto di vista puramente stilistico e formale. Le decorazioni ideate dall’artista per le camere del piano nobile della Rustica nel Palazzo Ducale di Mantova – fabbrica edificata intorno al 1538-1540 su progetto di Giulio Romano – si possono datare entro gli inizi degli anni Sessanta. La decorazione coinvolse, per tutto il decennio, un’ampia équipe di pittori, stuccatori e artigiani, diretta dal prefetto delle fabbriche ducali.