ROMA (ITALPRESS) – “Con il tetto al gas e fonti pulite anche i prezzi dell’energia scenderanno”. Così in un’intervista al Corriere della Sera il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani.
“La cosa che non si è capita – aggiunge – è che per la prima volta l’Italia sta giocando una partita che riguarda noi e l’Europa. E che non è semplicemente, o non solo, intervenire sulla speculazione sui prezzi, ma mettere le basi per cambiare il sistema di forniture e quindi garantire la sicurezza energetica del Paese incentrato in buona parte su fonti rinnovabili”.
“Abbiamo fatto molte cose – sottolinea il ministro -. La prima il decreto semplificazioni dell’autunno scorso e quelli successivi di quest’anno che hanno iniziato a funzionare. Se chi abita in una casa vuole mettersi dei pannelli fotovoltaici sul tetto, fino a 200 kilowatt e non chiede incentivi, a meno che sia in un edificio vincolato. Lo stesso vale per le imprese che realizzano impianti sui tetti dei capannoni. E questo ha dato una spinta”.
“Anche i privati – aggiunge – hanno iniziato a capire che investire sulla sostenibilità conviene. Ma anche gli impianti che devono chiedere la Via non sono andati affatto a rilento”. “Siamo andati veloci anche perchè abbiamo sbloccato progetti fermi alle sovraintendenze grazie ai poteri sostitutivi del governo”.
“Solo sulla base delle iniziative prese sinora nel giro di quest’anno e dei prossimi 24 mesi potremo tagliare più di 3 miliardi di metri cubi di gas – sottolinea il ministro Cingolani -. Solo a questo momento abbiamo altre iniziative per circa 24 Gigawatt di rinnovabili (12,4 da solare e 10,7 da eolico) che hanno richiesto l’autorizzazione. L’obiettivo che avevamo fissato da qui al 2030 era di arrivare a 70 Gigawatt da fonti rinnovabili. Quindi è molto più vicino. Tanto più che se si varasse il tetto al gas proposto da noi italiani, anche quella mossa ci garantirebbe una più veloce transizione”.
“Lo so che in Italia parlare bene di un governo è faticoso. Ma usciamo per una volta da quella che viene chiamata narrazione di un’Italia sempre in balia degli eventi. Nel caso del gas li abbiamo anticipati. Non solo. Abbiamo varato leggi, abbiamo preso degli impegni con l’Europa che stiamo mantenendo. Abbiamo avviato due transizioni importanti come quella digitale e quella ecologica. I risultati si iniziano a vedere come le ho dimostrato con i numeri non con le parole. Potremo fare errori, ma per una volta il motore è stato acceso, la macchina è partita, l’itinerario è segnato e le prime tappe raggiunte”, conclude il ministro Cingolani.
foto agenziafotogramma.it
(ITALPRESS).
“La cosa che non si è capita – aggiunge – è che per la prima volta l’Italia sta giocando una partita che riguarda noi e l’Europa. E che non è semplicemente, o non solo, intervenire sulla speculazione sui prezzi, ma mettere le basi per cambiare il sistema di forniture e quindi garantire la sicurezza energetica del Paese incentrato in buona parte su fonti rinnovabili”.
“Abbiamo fatto molte cose – sottolinea il ministro -. La prima il decreto semplificazioni dell’autunno scorso e quelli successivi di quest’anno che hanno iniziato a funzionare. Se chi abita in una casa vuole mettersi dei pannelli fotovoltaici sul tetto, fino a 200 kilowatt e non chiede incentivi, a meno che sia in un edificio vincolato. Lo stesso vale per le imprese che realizzano impianti sui tetti dei capannoni. E questo ha dato una spinta”.
“Anche i privati – aggiunge – hanno iniziato a capire che investire sulla sostenibilità conviene. Ma anche gli impianti che devono chiedere la Via non sono andati affatto a rilento”. “Siamo andati veloci anche perchè abbiamo sbloccato progetti fermi alle sovraintendenze grazie ai poteri sostitutivi del governo”.
“Solo sulla base delle iniziative prese sinora nel giro di quest’anno e dei prossimi 24 mesi potremo tagliare più di 3 miliardi di metri cubi di gas – sottolinea il ministro Cingolani -. Solo a questo momento abbiamo altre iniziative per circa 24 Gigawatt di rinnovabili (12,4 da solare e 10,7 da eolico) che hanno richiesto l’autorizzazione. L’obiettivo che avevamo fissato da qui al 2030 era di arrivare a 70 Gigawatt da fonti rinnovabili. Quindi è molto più vicino. Tanto più che se si varasse il tetto al gas proposto da noi italiani, anche quella mossa ci garantirebbe una più veloce transizione”.
“Lo so che in Italia parlare bene di un governo è faticoso. Ma usciamo per una volta da quella che viene chiamata narrazione di un’Italia sempre in balia degli eventi. Nel caso del gas li abbiamo anticipati. Non solo. Abbiamo varato leggi, abbiamo preso degli impegni con l’Europa che stiamo mantenendo. Abbiamo avviato due transizioni importanti come quella digitale e quella ecologica. I risultati si iniziano a vedere come le ho dimostrato con i numeri non con le parole. Potremo fare errori, ma per una volta il motore è stato acceso, la macchina è partita, l’itinerario è segnato e le prime tappe raggiunte”, conclude il ministro Cingolani.
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