Un “partito della felicità” perchè, per De Micheli, “la nuova misura del nostro agire devono essere i nuovi bisogni della società, a partire dalla parità tra uomo e donna. Ho in mente una riforma molto solida del partito che sia preparatoria per arrivare ad un nuovo modo di far stare il Pd nella società – ha spiegato -. L’ambizione della sinistra deve essere quella della trasformazione della società per renderla migliore”.
Sono quattro i candidati al congresso del Partito Democratico, due donne e due uomini, una fase partita bruscamente dopo la sconfitta alle urne: “Lo stato confusionale di una parte del gruppo dirigente non ha solo portato a discussioni inutili, sulle possibili scissioni, sul cambio del nome, ma ha portato anche a un percorso congressuale lungo, che nessuno ha capito, che poi è diventato poco partecipato perchè eccessivamente burocratico. Adesso finalmente ci siamo, da domani si comincia a votare nei cinquemila circoli e vedremo se le idee di un ciascun candidato riusciranno ad aver quel consenso necessario per arrivare alla segreteria nazionale del partito”.
Per De Micheli “questo è il tempo della visione, del rilancio dei nostri valori, della nostra identità, è il tempo di dire che partito vogliamo essere perchè io propongo il partito degli iscritti, dei militanti, di quelli che ci sono sempre, e non un parito degli eletti ma neanche un partito movimentista che sceglie qualche battaglia da fare ma ci porterebbe ad essere un partito minoritario. Io vorrei una sinistra di governo che governi e trasformi l’Italia”.
Entrando nel dettaglio delle proposte l’ex ministra dei Trasporti è convinta che per la trasformazione della società si debba puntare alla “transizione ambientale e digitale, il pianeta si può salvare solo insieme, solo se tutti collaborano a partire dalla politica e della istituzioni, insieme si devono costruire proposte, e nel mio programma, su questo tema, guardo alle piccole e medie imprese. L’attuale governo sta cercando di fare apparire la transizione ecologica nemica di chi ha meno risorse, ma non è così. Ci sono misure concrete realizzabili e le risorse per attuarle”.
De Micheli ha promesso che si occuperà di parità, di combattere le disuguaglianze a partire da quelle tra uomo e donna: “Giorgia Meloni, prima donna premier, è vero che ha rotto un tetto di cristallo ma credo che il suo non sia un approccio utile alla battaglia delle donne, lei viene da una grande città, Roma, la sua esperienza non può essere replicabile in tutto il paese, ci sono donne che non hanno le stesse opportunità da una parte all’altra del paese, mi aspetterei un cambio di registro sulla questione della rappresentanza femminile, si devono valorizzare le differenze”. Aprendo una finestra sul governo guidato dalla Meloni, De Micheli si è detta “delusa sulla gestione di alcuni passaggi da parte della presidente del Consiglio, dalla questione dei benzinai a quella di Cospito. Su quest’ultima vicenda due rappresentanti del governo e della maggioranza hanno rivelato dei segreti dimostrando una superficialità inaccettabile, e lei su questa cosa tace, mi sarei aspettata una reazione seria e netta”.
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(ITALPRESS).