ROMA (ITALPRESS) – “È stato depositato il ricorso ex art.700 cpc al fine di fermare il depauperamento di un asset strategico del nostro sistema industriale come lo stabilimento ex Ilva di Taranto. Il Governo non lascerà che si possa deliberatamente perseguire lo spegnimento degli altiforni, il che significherebbe la fine di qualsiasi prospettiva di rilancio di questo investimento produttivo e di salvaguardia dei livelli occupazionali e la definitiva compromissione del piano di risanamento ambientale”. Lo afferma in una nota il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
“Arcelor Mittal si sta assumendo una grandissima responsabilità, in quanto tale decisione prefigura una chiara violazione degli impegni contrattuali e un grave danno all’economia nazionale. Di questo ne risponderà in sede giudiziaria sia per ciò che riguarda il risarcimento danni, sia per ciò che riguarda il procedimento d’urgenza – prosegue il premier -. Ben venga l’iniziativa anche della Procura di Milano che ha deciso di intervenire in giudizio e di accendere un faro anche sui possibili risvolti penali della vicenda”.
I commissari straordinari di Ilva e delle società del Gruppo in amministrazione straordinaria in una nota spiegano che il preteso recesso di Arcelor Mittal “è stato indebitamente esercitato e che, conseguentemente, non sussistono le condizioni giuridiche per la retrocessione dei rami d’azienda oggetto del contratto d’affitto”.
(ITALPRESS).
“Arcelor Mittal si sta assumendo una grandissima responsabilità, in quanto tale decisione prefigura una chiara violazione degli impegni contrattuali e un grave danno all’economia nazionale. Di questo ne risponderà in sede giudiziaria sia per ciò che riguarda il risarcimento danni, sia per ciò che riguarda il procedimento d’urgenza – prosegue il premier -. Ben venga l’iniziativa anche della Procura di Milano che ha deciso di intervenire in giudizio e di accendere un faro anche sui possibili risvolti penali della vicenda”.
I commissari straordinari di Ilva e delle società del Gruppo in amministrazione straordinaria in una nota spiegano che il preteso recesso di Arcelor Mittal “è stato indebitamente esercitato e che, conseguentemente, non sussistono le condizioni giuridiche per la retrocessione dei rami d’azienda oggetto del contratto d’affitto”.
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