In Italia 600 mila nuovi poveri per il Covid

ROMA (ITALPRESS) – L’allargamento delle maglie del disagio sociale, un aumento delle disparità, un più ampio gender gap. Sono alcuni dei dati emersi dal secondo Rapporto Censis -Tendercapital sui Buoni Investimenti, “La sostenibilità al tempo del primato della salute”, presentato oggi, dal quale emerge una società in affanno, che a causa della pandemia vede ampliarsi le disparità. Lo studio rileva, tra l’altro, che cinque milioni di italiani hanno difficoltà nel mettere in tavola pasti decenti, 600 mila persone si sono aggiunte ai poveri a causa della pandemia e 7,6 milioni di famiglie hanno subito un severo peggioramento del tenore di vita. A questo si aggiunge la paura di restare senza reddito: a temerlo è il 53% delle persone a basso reddito, mentre il 42% degli italiani vede il proprio lavoro a rischio. Per il 65,1% degli italiani, quindi, una società sostenibile, che rispetta i diritti delle persone, è la priorità del nostro tempo. “La sostenibilità, sia essa ambientale, sociale ed economica – ha spiegato Moreno Zani, presidente Tendercapital – è un paradigma da cui ormai non si può più prescindere. Questo tema si è dovuto scontrare quest’anno con qualcosa di totalmente imprevedibile e che non ha precedenti, l’epidemia Covid-19”. Per Zani “occorrerà trovare una nuova soluzione alla questione sociale che coinvolga imprese, istituzioni finanziarie e Stato per permettere di ingenerare la crescita: l’unico modo che abbiamo per ripagare il debito e sostenere il sistema previdenziale è far crescere il paese”. Il presidente di Tendercapital ha letto un messaggio inviato dalla presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati. “Il Covid ha dimostrato – ha affermato Casellati – come la tutela della sicurezza e della salute delle persone, in ogni dinamica sociale ed economica, sia condizione indispensabile non solo per uscire dalla recessione ma anche per garantire una nuova ripresa solida e resiliente”. “La necessità – ha spiegato poi in un videomessaggio Domenico Arcuri, commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 – di tenere insieme il più possibile il diritto alla vita con quello che il rapporto definisce l’equo accesso al benessere per tutti è da sempre l’obiettivo principale in questi mesi difficili, se non drammatici, nei quali ci siamo trovati al cospetto della più ampia e profonda emergenza che ha afflitto il nostro mondo negli ultimi 80 anni”. “Abbiamo differenze che stanno diventando distanze e sono a rischio di diventare fratture sociali”, ha detto Francesco Maietta, responsabile Area Politiche Sociali Censis. “Questo è un paese che da molti anni patrimonializza, risparmia”, ha sottolineato Giuseppe De Rita, presidente Censis. Per De Rita, si tratta di “un problema di cultura sociale” e “molti degli interventi pubblici sono stati di aumento della cultura patrimoniale”. “Oggi il ceto medio – ha aggiunto – va spronato a reinvestire”. “Dobbiamo avere ben chiaro – ha evidenziato Pier Paolo Baretta, sottosegretario all’Economia – che con la fine della gestione sanitaria emergeranno ancora con più chiarezza le conseguenze economiche e sociali con le quali dovremo fare i conti”. Per Alberto Oliveti, presidente Adepp, “sono rimessi in discussione un patto sociale, un patto generazionale e probabilmente anche un patto professionale. Oggi la sostenibilità, in questo caso previdenziale, si confronta con l’esigenza di dare un sostegno alla crisi professionale”, ha aggiunto. Alberto Bagnai, membro Commissione Finanze del Senato, ha sottolineato il “dilemma che si pone tra sostenibilità sociale e sostenibilità ambientale” perchè “il miglioramento della qualità dell’ambiente – ha aggiunto – richiede investimenti. Non è una scelta di decrescita ma di crescita intelligente”.
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