“La macina dell’immaginazione”, a Suzzara una Giornata di studio per Mario Nanni

MANTOVA – A Suzzara una giornata di studi dedicata alla figura di Mario Nanni (Castellina in Chianti, Siena, 1922 – Bologna, 2019). Artista multiforme, toscano di nascita ma bolognese di adozione, Nanni ha attraversato la seconda metà del Novecento con un’attività che ha toccato alcune delle espressioni più rilevanti del suo tempo, dagli esordi postcubisti e realisti alle azioni performative, passando per l’Informale e per raffinate contaminazioni tra pittura, scultura e oggetto. La sua ispirazione era, per usare le sue parole, una “macina dell’immaginazione2 che oscillava tra l’ordine e l’irrazionalità, alternando, e talvolta mescolando, un versante biologico ed esistenziale ad aspetti tecnologici e geometrici, così che ne emergessero le poetiche somiglianze.

L’iniziativa, promossa dal Museo Galleria del Premio Suzzara, ed in programma il 13 aprile dalle 15 alle 19, nasce in occasione dell’importante donazione dell’opera Elementi variabili (1967), attualmente esposta in Materia e memoria. Con questa giornata di studi, oltre a rendere omaggio a un artista che attende ancora la giusta collocazione nelle vicende dell’arte italiana, Suzzara riconosce in Nanni molti degli elementi che da sempre s’inscrivono nel Premio, in particolare la necessità di una vocazione sociale nella pratica artistica e il dialogo con le materie e con le tecniche industriali. Non per caso le partecipazioni di Nanni al 5° Premio Suzzara (1952) e al 45° (2006, vincendolo) ne rappresentano i sigilli di apertura e di chiusura di una straordinaria carriera.

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