Il predicatore televisivo Adnan Oktar è stato condannato in Turchia a 8.658 anni di prigione per aggressioni sessuali e abusi su minori. Descritto come il leader di una setta, Oktar, che amava circondarsi di giovani donne che chiamava le sue ‘gattine’, possedeva una televisione, su cui trasmetteva i suoi sermoni religiosi, con i quali si opponeva in modo particolare all’evoluzionismo.
La condanna del tribunale di Istanbul arriva a conclusione di un nuovo processo, nei confronti di Oktar e centinaia di suoi seguaci, dopo che era stato annullato un primo processo in cui il predicatore era stato condannato a 1075 anni per una lunghissima lista di accuse che comprendono anche l’evasione fiscale, la partecipazione ad organizzazione criminale e la violazione della legge anti-terrorismo.
Al momento del suo arresto, nel 2018, Oktar aveva detto che le accuse contro di lui erano “bugie” e aveva puntato il dito contro “il deep state britannico”, che era uno degli obiettivi ricorrente dei suoi sermoni. Tra le accuse a lui contestate, anche quella di avere legami con l’imam in esilio Fethullah Gulen, accusato dal governo turco di aver organizzato il fallito golpe del 2016.