ROMA (ITALPRESS) – “Trovarsi nel Continente europeo nuovamente immersi in una guerra di stampo ottocentesco, che sta generando morte e distruzioni, richiama immediatamente alla responsabilità. E la Repubblica italiana è convintamente impegnata nella ricerca di vie di uscita dal conflitto, che portino al ritiro delle truppe occupanti e alla ricostruzione dell’Ucraina”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione delle celebrazioni della Festa della Repubblica al Quirinale.
“Oggi l’amara lezione dei conflitti del ventesimo secolo sembra dimenticata. L’aggressione all’Ucraina da parte della Federazione russa, pone in discussione i fondamenti stessi della nostra società internazionale, a partire dalla coesistenza pacifica”, ha aggiunto, sottolineando poi come “non è un conflitto con effetti soltanto nel territorio, le conseguenze della guerra riguardano tutti. A cerchi concentrici le sofferenze si vanno allargando colpendo altri popoli e nazioni. Accanto alle vittime e alle devastazioni provocate sul terreno dello scontro, la rottura determinata nelle relazioni internazionali si riverbera sempre più sulla sicurezza alimentare per molti Paesi; sull’ambito della gestione delle normali relazioni, incluse quelle economiche e commerciali. Reca grave danno al perseguimento degli obiettivi legati all’emergenza climatica. Un conflitto come quello in corso ha, inevitabilmente, effetti globali; intercetta e fa retrocedere il progresso della condizione dell’umanità. Ci interpella tutti”,
Per il capo dello Stato, quindi, “con lucidità e con coraggio occorre porre fine all’insensatezza della guerra e promuovere le ragioni della pace”.
(ITALPRESS).
-foto Presidenza della Repubblica-
“Oggi l’amara lezione dei conflitti del ventesimo secolo sembra dimenticata. L’aggressione all’Ucraina da parte della Federazione russa, pone in discussione i fondamenti stessi della nostra società internazionale, a partire dalla coesistenza pacifica”, ha aggiunto, sottolineando poi come “non è un conflitto con effetti soltanto nel territorio, le conseguenze della guerra riguardano tutti. A cerchi concentrici le sofferenze si vanno allargando colpendo altri popoli e nazioni. Accanto alle vittime e alle devastazioni provocate sul terreno dello scontro, la rottura determinata nelle relazioni internazionali si riverbera sempre più sulla sicurezza alimentare per molti Paesi; sull’ambito della gestione delle normali relazioni, incluse quelle economiche e commerciali. Reca grave danno al perseguimento degli obiettivi legati all’emergenza climatica. Un conflitto come quello in corso ha, inevitabilmente, effetti globali; intercetta e fa retrocedere il progresso della condizione dell’umanità. Ci interpella tutti”,
Per il capo dello Stato, quindi, “con lucidità e con coraggio occorre porre fine all’insensatezza della guerra e promuovere le ragioni della pace”.
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