ROMA (ITALPRESS) – “In Veneto, dal 23 febbraio al 5 aprile, sono andati in fumo 40.000 posti di lavoro, di cui 30.000 sono contratti a termine non rinnovati. A livello nazionale, ogni mese, ci sono circa 300.000 contratti a termine scaduti che rischiano di non essere rinnovati a causa di attivita’ produttive ferme. Nonostante il blocco dei licenziamenti ottenuto da Cgil, Cisl e Uil, si stima che entro l’estate ci saranno circa un milione di disoccupati in piu’, conseguenti all’emergenza coronavirus”. Lo afferma il segretario generale della Uila-Uil Stefano Mantegazza, sintetizzando i dati forniti dall’agenzia Veneto lavoro e quelli allo studio del ministero dell’Economia.
“A fronte di questi dati, confermo quanto gia’ detto piu’ volte – afferma Mantegazza -, la mancanza di manodopera in agricoltura e’ un falso problema. Quello vero e’ come fare arrivare a un milione di nuovi disoccupati le offerte di lavoro delle aziende agricole e questo puo’ avvenire solo attraverso l’uso di piattaforme informatiche in grado di gestire l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro. Purche’ questo servizio non rimanga in mano ai soliti noti, cioe’ i caporali, la Uila non ha preclusioni: ben venga un sistema pubblico e guardiamo con attenzione anche alle iniziative di Confagricoltura e Coldiretti ma restiamo convinti che l’unica soluzione sia quella di una gestione congiunta affidata alle parti sociali attraverso gli enti bilaterali agricoli territoriali, previsti tra i soggetti attuatori della legge 199/2016 e della Rete del lavoro agricolo di qualita'”.
“A chi pensa di poter fare da solo o, al contrario, che la soluzione migliore sia non fare nulla – conclude Mantegazza -, rivolgiamo un unico messaggio: Sbrigatevi! Perche’ non vorremmo che dopo la fake news della penuria di manodopera, l’agricoltura e i disoccupati dovessero pagare la beffa dell’ortofrutta che marcisce nei campi e di un milione di persone senza lavoro”.
(ITALPRESS).
“A fronte di questi dati, confermo quanto gia’ detto piu’ volte – afferma Mantegazza -, la mancanza di manodopera in agricoltura e’ un falso problema. Quello vero e’ come fare arrivare a un milione di nuovi disoccupati le offerte di lavoro delle aziende agricole e questo puo’ avvenire solo attraverso l’uso di piattaforme informatiche in grado di gestire l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro. Purche’ questo servizio non rimanga in mano ai soliti noti, cioe’ i caporali, la Uila non ha preclusioni: ben venga un sistema pubblico e guardiamo con attenzione anche alle iniziative di Confagricoltura e Coldiretti ma restiamo convinti che l’unica soluzione sia quella di una gestione congiunta affidata alle parti sociali attraverso gli enti bilaterali agricoli territoriali, previsti tra i soggetti attuatori della legge 199/2016 e della Rete del lavoro agricolo di qualita'”.
“A chi pensa di poter fare da solo o, al contrario, che la soluzione migliore sia non fare nulla – conclude Mantegazza -, rivolgiamo un unico messaggio: Sbrigatevi! Perche’ non vorremmo che dopo la fake news della penuria di manodopera, l’agricoltura e i disoccupati dovessero pagare la beffa dell’ortofrutta che marcisce nei campi e di un milione di persone senza lavoro”.
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