MANTOVA – Anche Azione si schiera contro la carne “sintetica”: la formazione centrista, tramite la responsabile dell’agroalimentare Annalisa Baroni, suggerisce di dare battaglia in sede europea: sarà lì che si giocherà la partita.
“Nei giorni scorsi, negli Stati Uniti, le autorità competenti hanno dato una prima valutazione positiva, che si traduce in un sostanziale via libera alla “carne in provetta” – sottolinea l’esponente di Azione -. Ciò potrebbe aprire pericolosamente la strada ai “cibi sintetici” anche nell’Unione Europea (Efsa e Commissione). Contro questa novità si è schierato il 75% degli italiani, interpellato dal Crea. (fonte Crea – consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria del 14.11.2022). Lo stesso Crea, attraverso il suo direttore generale Stefano Vaccari ha dichiarato:” Il Crea sostiene su basi scientifiche che il modello di sviluppo zootecnico che il governo italiano e tutte le Regioni hanno approvato e inviato alla UE sia sostenibile e vincente per il territorio e i cittadini. In quel modello di sviluppo non c’è spazio per produzioni di proteine sintetiche in sostituzione della zootecnia”.- Chiarissimo dunque”.
“Ma grandi sono le preoccupazioni – prosegue Baroni – da parte dei nostri esponenti del settore agricolo e agroalimentare al massimo livello: “siamo pronti a dare battaglia poiché quello del cibo Frankenstein è un futuro da cui non ci faremo mangiare”, ha efficacemente affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, al quale hanno fatto eco anche il presidente e il direttore generale del Consorzio Grana Padano Renato Zaghini e Stefano Berni, nel corso di un recentissimo convegno tenutosi nel nostro territorio, a Curtatone di Mantova. Mentre Coldiretti e Filiera Italia stanno con forza sensibilizzando l’opinione pubblica nell’intendimento di fermare questa deriva che, senza alcun dubbio, mette a rischio il legame millenario tra uomo, ambiente, cultura, cibo e agricoltura, giovedì scorso l’argomento è stato anche oggetto dei lavori d’aula al Senato. Scorrendo il resoconto d’aula ho verificato che il ministro Lollobrigida, rispondendo ad una interrogazione della senatrice Bizzotto in materia di cibo sintetico ha affermato che: “finchè saremo al governo sulle tavole degli italiani non arriveranno cibi creati in laboratorio””.
“Un fatto è certo – conclude Baroni -, l’introduzione del cibo sintetico in Europa ( e conseguentemente ma solo successivamente, anche nel nostro paese) può essere autorizzata soltanto da un procedimento regolatorio in campo UE.- Sarà in quello spazio pertanto, che il nostro Governo, attraverso le proprie rappresentanze, dovrà e potrà spendersi per contrapporsi alla “carne sintetica”, presentando le proprie inconfutabili evidenze scientifiche, creando alleanze sulle nostre posizioni con pacata ma determinata serietà e non utilizzando roboanti dichiarazioni da campagna elettorale. Una abilità diplomatica verso alcuni importanti paesi della UE che è davvero mancata nei primi incerti passi del Governo Meloni”.